L’emergenza da coronavirus rischia di avere un impatto elevatissimo sulla nostra economia cittadina e su tutta la provincia veronese.
La frenata dei consumi ha infatti conseguenze pesanti sul tessuto imprenditoriale: ha già portato alla chiusura piccole imprese in tutti i settori, dalla ristorazione alla ricettività, passando per il settore distributivo ed i servizi. L’impatto sull’occupazione potrebbe superare i 60mila posti di lavoro persi a livello nazionale.
La situazione è particolarmente grave nel turismo: con le attività ricettive travolte da un diluvio di disdette, e la stagione primaverile – che vale il 30% circa del fatturato totale annuo del turismo – appare seriamente compromessa, con la prospettiva di ulteriori danni non solo per alberghi e bed & breakfast, ma anche bar, ristoranti e attività commerciali.
“Un grazie all’assessore Zavarise e al sindaco Sboarina che hanno istituito due tavoli di confronto con tutte le categorie di rappresentanza e la politica locale, regionale e nazionale. Bisogna agire in fretta e bene, per limitare i danni. I cali di viaggiatori registrati negli ultimi sei giorni lasciano pensare il peggio: se continua così a lungo, centinaia di imprese, dagli alberghi alle attività commerciali, rischiano di saltare”, dichiara il presidente di Confesercenti Verona Paolo Bissoli. “Servono interventi straordinari, Confesercenti ha chiesto di trattare tutte le imprese turistiche (hotel, ristoranti, bar, b&b, trasporti, ncc) e commerciali (piccoli negozi, artigiani del servizio alla persona) come se fossero nella zona rossa, estendendo loro la sospensione dei pagamenti dei tributi locali e una rateizzazione degli stessi e delle bollette” ha aggiunto il direttore generale di Confesercenti Verona Alessandro Torluccio.
“Abbiamo chiesto di rilanciare la città, a forte vocazione turistica, con un messaggio promozionale studiato ad hoc, con investimenti regionali, interessando la CCIAA, un messaggio che rilanci l’intera regione Veneto, parte fondamentare e motore trainante dell’economia italiana. L’errore che più stiamo pagando è quello di aver comunicato male, senza condivisione e ovunque. Solo facendo veramente squadra possiamo uscire a testa alta da questa impasse” conclude Torluccio.