Conservatorio, si riparte con la musica. Appuntamento venerdì 24 febbraio Riapre a San Zeno l’Anno Accademico 2022-2023 e la relativa stagione artistica

Venerdì 24 febbraio 2023 nella Basilica di San Zeno di Verona, il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” aprirà ufficialmente l’Anno Accademico 2022-2023 e la propria stagione artistica. Venerdì 24 febbraio alle ore 20.45 la Basilica di San Zeno ospiterà il Concerto Inaugurale dell’Anno Accademico 2022-2023 del Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona. Protagonisti della serata, sotto la direzione del m° Caterina Centofante e dal m° Paolo De Zen, saranno l’Orchestra e il Coro del Conservatorio. Il consueto appuntamento si svolge anche quest’anno nel meraviglioso contesto della Basilica di San Zeno grazie all’ospitalità dell’Abate Mons. Gianni Ballarini e si inserisce in un’ampia programmazione artistica curata dal Conservatorio cittadino che, iniziata in novembre, si protrarrà sino al prossimo ottobre. L’esibizione si aprirà con l’orchestra, formata da circa cinquanta studenti, che proporranno l’overture da Concerto Das Märchen von der schönen Melusine di Felix Mendelssohn-Bartholdy. L’ouverture «La bella Melusina» fu composta nel 1834-35 ed è ispirata al dramma di Grillparzer sull’eponima fata delle acque, sorpresa dal cavaliere suo sposo in uno dei momenti in cui periodicamente si trasforma in sirena. La tersa scrittura orchestrale contrappone il moto etereo delle acque al fragore delle armi per restituirci una pagina di compiuta perfezione formale. Successivamente l’orchestra sarà impegnata nell’esecuzione della Sinfonia n. 8 in si minore Incompiuta. Tra le più note, e di certo la più misteriosa tra le Sinfonie di Schubert, la composizione indica tracciati inediti per l’epoca. I primi due movimenti superstiti, l’Allegro moderato e l’Andante con moto, mostrano profonde affinità nonostante le apparenti diversità: inizio e fine in sonorità crepuscolari che accolgono e portano a compimento la ricchezza della scrittura orchestrale consegnando ai posteri uno straordinario documento nel suo genere. Nella seconda parte si unirà all’orchestra il coro, composto da circa cento studenti, che eseguiranno il Te Deum in do maggiore K 66b (141) di Wolfgang Amadeus Mozart. Composto nel 1769, poco prima del viaggio in Italia, il Te Deum è una pagina splendida e luminosa, dove la scrittura corale prevalentemente omofonica del genio salisburghese, all’epoca tredicenne, vivifica il testo sacro instillandogli una trascinante linfa cristallina.