Chirurgia personalizzata, ma anche intelligenza artificiale, realtà virtuale e aumentata e metaverso. Sono solo alcuni dei principali temi che saranno affrontanti, venerdì 23 giugno alla Biblioteca Capitolare, in occasione del quinto congresso internazionale sulla chirurgia oncologica del retto, organizzato dalla Chirurgia Generale dell’IRCCS di Negrar, diretta dal dottor Giacomo Ruffo, responsabile scientifico del simposio.
Tra i relatori i maggiori chirurghi italiani ed europei, a cominciare da Sergio Alfieri del Policlinico Gemelli che da poco ha operato Papa Francesco e il cui centro detiene la più alta casistica italiana di interventi al colon-retto. Interverranno anche i rappresentanti delle più importanti scuole europee di chirurgia laparoscopica colo-rettale (il professor Didier Mutter da Strasburgo) e di trattamento chirurgico per via trans-anale (il professor Jurriaan Tuynman da Amsterdam). Ad aprire la mattinata saranno invece i presidenti della Società Italiana di Chirurgia (SIC) e della Associazione Chirurghi Ospedalieri (ACOI), rispettivamente il professor Massimo Carlini e il dottor Marco Scatizzi.
Il tumore del retto, che colpisce l’ultimo tratto dell’apparato digerente e gastrointestinale, è uno delle neoplasie più diffuse in Occidente. In Italia nel 2022 si sono registrate circa 14mila nuove diagnosi e la sopravvivenza a 5 anni è di oltre il 60%. Questo grazie all’estensione dei programmi di screening, all’evolversi delle tecniche chirurgiche, unitamente all’aumento delle conoscenze sulle caratteristiche molecolari e genetiche dei tumori e all’applicazione di nuove terapie mediche e radioterapiche.
“Da sempre il mondo della chirurgia è attento all’innovazione tecnologica– spiega il dottor Ruffo – Le metodiche chirurgiche mini-invasive come la laparoscopia, la robotica o la chirurgia trans-rettale, che hanno migliorato decisamente l’efficacia delle cure, sono state rese possibili dall’evoluzione tecnologica. Ora abbiamo di fronte nuove opportunità, in primis l’intelligenza artificiale, che devono essere governate dalla comunità scientifica ma che possono diventare, e in parte già lo sono, un eccezionale supporto al chirurgo, per esempio, nel processo decisionale, nell’analisi dei rischi della procedura chirurgica o di fronte ad anatomie complesse”.