“Il disegno di legge sull’equo compenso contiene diversi passi in avanti rispetto al quadro, del tutto inefficace, della legislazione vigente. Al tempo stesso, però, permangono dubbi e perplessità nella prospettiva della piena tutela dei diritti dei professionisti: si introducono strumenti operativi che rischiano di essere controproducenti rispetto agli obiettivi che si intende perseguire, con esiti paradossali e punitivi per gli stessi professionisti che si vorrebbe, in principio, tutelare». Lo ha affermato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, in audizione alla Commissione Giustizia del Senato in occasione dell’esame della proposta di legge sull’equo compenso delle prestazioni professionali, auspicando interventi correttivi nel rispetto «del principio costituzionale di eguaglianza’’.
Numerose le modifiche migliorative del testo che il Senato potrà recepire. “Per come formulato, il campo di applicazione dell’equo compenso è estremamente circoscritto’’ ha sottolineato Stella, “e non garantisce efficacemente i diritti dei professionisti’’.