L’assemblea convocata nella Sala Convegni di Verona Mercato ha rieletto per acclamazione i vertici provinciali di Confcooperative. Confermato il mandato per il presidente Fausto Bertaiola e la vicepresidente Erica Dal Degan, che hanno traghettato la confederazione in un momento difficile nel quale si è rischiato il commissariamento.
Un rischio evitato grazie ad un’oculata gestione che – come ha sottolineato nel suo intervento il presidente – ha permesso di chiudere positivamente il bilancio, sia sul fronte dell’incremento della base associativa che su quello del consuntivo.
“La gestione caratteristica, grazie al taglio dei costi e all’ottimizzazione dei servizi, si è chiusa con un avanzo di 120mila euro – conferma Bertaiola – che vanno ad abbattere in modo considerevole situazioni negative pregresse. I contributi associativi – prosegue – hanno visto un incremento del 7 % sul 2014, pari a 507mila euro. Sono 332 le cooperative aderenti, con capitale sociale complessivo di 64 milioni e 206mila euro e 59.862 soci totali. Il numero è rimasto pressoché invariato (+ 5 sull’anno precedente) in ragione del saldo fra le nuove realtà e le cessazioni, tenendo conto che numerose sono state le fusioni e gli accorpamenti. Il fatturato complessivo è di 6 miliardi e 806 milioni di euro”.
“Abbiamo attraversato un periodo senza precedenti – ha proseguito il presidente – dove la crisi economica ha giocato un ruolo rilevante. Inevitabilmente, questo cambiamento ha colpito anche il nostro sistema ma ha anche evidenziato come il mondo della cooperazione possa essere, più di altri, uno strumento attuale ed efficace per mediare, evitando cambiamenti traumatici. La cooperazione è una sorta di ammortizzatore naturale: noi lavoriamo per l’interesse del socio e per la tutela di tutti coloro che vivono all’interno delle nostre cooperative.”
Bertaiola ha poi delineato il programma dei mesi a venire: “Stiamo immaginando nuove attività a sostegno delle cooperative, dal credito alla progettazione e consulenza nei rapporti con la P.A. e vogliamo che il servizio di revisione regionale possa svolgere, oltre alla sua funzione istituzionale di verifica e controllo, un ruolo di consulenza e assistenza specializzata per le cooperative. Vogliamo migliorare il dialogo con le associate e operare nel contempo per consolidare i rapporti con le istituzioni e le principali organizzazioni provinciali.”
“Sono convinta che Confcooperative Verona abbia intrapreso la strada giusta – gli fa eco la vicepresidente Dal Degan – nel segno dell’unità, per tracciare un percorso che ci porti a superare le sfide che l’economia attuale ci chiede. Dobbiamo però creare sempre più opportunità di confronto e di formazione intersettoriale. Quanto a Federsolidarietà (Dal Degan è presidente provinciale della costola che raggruppa le coop del terzo settore) siamo orgogliosi del modo di operare delle nostre cooperative sociali, della loro presenza sul territorio e del dialogo con le comunità locali.” Un riconoscimento in questo senso è giunto anche dall’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, il quale ha definito il terzo settore: “…un pilastro portante del sistema socio-sanitario veneto del quale riusciamo a mantenere la qualità, pur razionalizzando la spesa, perché ci appoggiamo al terzo settore.”
All’assemblea erano presenti anche il sindaco Flavio Tosi, il quale ha sottolineato la dimensione di condivisione e partecipazione propria del mondo cooperativistico, e il vescovo di Verona monsignor Giuseppe Zenti, che ha ricordato il significato etimologico del termine cooperare, cioè operare insieme. “Confcooperative è l’anima di un corpo le cui membra sono le cooperative”, ha affermato, sottolineando la responsabilità del compito valoriale a cui l’organizzazione è chiamata.
Il presidente nazionale Maurizio Gardini, da parte sua, ha elogiato il nuovo modello di rappresentanza espresso da Verona, ribadendo che le delegazioni devono essere al servizio dei soci e non autoreferenziali. Ha poi richiamato il valore della legalità, ribadendo la distanza da quelle realtà che oltrepassano il lecito e riaffermando la lotta alla falsa cooperazione. In questo senso ha ricordato l’impegno di Confcooperative nazionale per la revisione del codice degli appalti, contrastando la logica del massimo ribasso, e per la riforma del credito cooperativo.