Condensato di nostalgia e virtuosismo Al Filarmonico vengono proposte le musiche complete del Mandarino miracoloso

Prosegue la Stagione Sinfonica 2025 di Fondazione Arena, con prestigiosi interpreti del panorama internazionale e un repertorio che celebra importanti anniversari. A 80 anni dalla scomparsa di Béla Bartók (1881-1945), venerdì 28 marzo alle 20 e sabato 29 marzo alle 21, al Teatro Filarmonico vengono proposte le caleidoscopiche musiche complete del Mandarino miracoloso, capolavoro espressionista del 1926 originariamente destinato alla danza, accanto alla prima italiana di Brink del contemporaneo Donnacha Dennehy (irlandese, classe 1970), breve brano sinfonico di grande intensità composto durante la pandemia e qui in prima esecuzione assoluta per l’Italia. La seconda parte del programma è tutta dedicata al Terzo concerto per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaninov (1873-1943), il titanico Rach 3, scritto nel 1909 in America ma con il cuore volto alla madrepatria russa, condensato di nostalgia e virtuosismo, con il maestro Mikhail Pletnev alla tastiera e la direzione di Ryan McAdams, già applaudito sul podio del Teatro Filarmonico per la prima italiana del Requiem di Andrew Lloyd Webber pochi mesi fa. L’Orchestra di Fondazione Arena è a pieni ranghi, con oltre ottanta professori schierati sul palcoscenico del Teatro Filarmonico di Verona.