Gare gas, concessioni idroelettriche, ciclo integrato dei rifiuti. E ancora aggregazioni, autority e distinzione tra i diversi servizi pubblici locali. Sono state queste le tematiche al centro del convegno online “Disegno di legge concorrenza: criticità e opportunità per i servizi pubblici locali”, organizzato venerdì scorso da Confservizi Veneto in collaborazione con Utilitalia e Viveracqua, e con il supporto di AGSM AIM.
“Il Ddl Concorrenza – ha spiegato il direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo – insiste su molti temi centrali per il comparto delle utilities. E’ il caso della disciplina dell’affidamento delle concessioni di distribuzione del gas, rispetto alla quale è evidente la necessità di una profonda revisione delle attuali regole, tesa a promuovere lo sviluppo industriale del settore e a valorizzare il ruolo centrale che le reti gas possono avere nella transizione energetica. Un altro nodo centrale è rappresentato dall’articolo 6, che dà l’avvio ad una profonda riforma dei servizi pubblici locali, attraverso un’ampia delega al Governo in materia di servizi pubblici locali: è necessario introdurre un criterio di delega che diversifichi la disciplina applicabile alle società che gestiscono i servizi di interesse economico generale a rete di rilevanza economica da quella prevista per le altre, valorizzandone le peculiarità; in questo modo si eviterebbe l’applicazione lineare e indiscriminata di norme pensate per altri servizi, che potrebbero comprometterne l’operatività”.
“La regolazione indipendente – ha detto Roberto Mantovanelli di Viveracqua – ha avuto un impatto molto positivo sui servizi interessati, sia per il rilancio degli investimenti sia in termini di miglioramento della qualità del servizio e, dopo decenni di incertezza normativa, il settore del servizio idrico sta vivendo un periodo di relativa stabilità in cui gli investimenti sono quasi raddoppiati e gli indicatori di qualità sono in costante miglioramento. Il nuovo DDL dovrebbe tenere conto di questo, per non compromettere il percorso virtuoso che i gestori hanno intrapreso. In Veneto, con la società consortile Viveracqua, i gestori hanno inoltre creato una rete di stabile collaborazione raggiungendo grandi dimensioni industriali e affidabilità. Elemento chiave della forza di Viveracqua sta nella solidità dei gestori idrici che la compongono. Crediamo che nel riassetto del settore, questi aspetti virtuosi debbano essere valorizzati, non indeboliti.”
Per il presidente del Gruppo Agsm Aim Stefano Casali l’augurio è che il contributo offerto da Confervizi Veneto, Utilitalia e Viveracqua, sia recepito dal Parlamento.