A cento anni esatti dall’istituzione in Italia della Giornata dei diritti
della donna, Fondazione Arena presenta un concerto straordinario realizzato dai complessi artistici areniani.
Il concerto, diretto dalla giovanissima esordiente Chiara Casarotto,
propone un programma elegante e vario che spazia dall’elegia romantica
tedesca alla musica vocale inglese del ‘900 passando per raffinate pagine francesi.
Soliste e voci femminili del Coro della Fondazione Arena saranno
accompagnate dal quartetto d’archi dell’Orchestra areniana e al pianoforte dal Maestro del Coro Ulisse Trabacchin.
Nell’ottica di offrire i tratti più efficaci e le atmosfere più rappresentative delle diverse culture musicali d’Europa di fine ‘800, si va
infatti dal delicato salmo di Rheinberger ai seducenti colori dei coevi Francesi: la notte misteriosa di Saint-Saëns, i maliosi fiori di Massenet, il Madrigale di Fauré. Si conclude con la natura vista dal tardo-romantico inglese Elgar e con un’autentica chicca di rarissima esecuzione: le Part Songs in cui l’originalissimo Holst esplora sonorità non tradizionali, artifici espressivi inusuali, dissonanze e armonie innovative ma mantenendo sempre una cantabilità tipicamente britannica. Ad incorniciare il programma
vi sono alcuni brani più noti e amati dal grande pubblico: l’apice tardoromantico di Brahms con la trascrizione del terzo movimento dalla Sinfonia n. 3, il duo per violoncello e pianoforte Après un rêve di Fauré e la celeberrima Meditation di Massenet dall’opera Thaïs per violino e pianoforte.
Sono ancora disponibili posti con prezzi da 10 a 26 euro.
L’8 marzo saranno ospiti al Teatro Filarmonico le “cicliste afgane” fuggite dal loro paese grazie ad una straordinaria catena di solidarietà che ha fatto il giro di tutto il mondo, insieme all’Associazione Road to Equality che ha consentito loro di iniziare una nuova vita, e assisteranno al concerto straordinario realizzato da Fondazione Arena con le artiste del Coro e dell’Orchestra areniane dirette da Chiara Casarotto. La valenza educativa di questa storia è divenuta uno spunto per intraprendere un percorso di condivisione e sensibilizzazione sul tema, affinché quell’esperienza possa diventare stimolo all’azione, all’essere aperti all’inclusione e all’integrazione. La vicenda delle cicliste afgane e dei loro familiari, esempio di coraggio e carica di voglia di riscatto, vuole essere un messaggio di speranza ancor più forte in questi giorni nei quali l’attenzione internazionale ci testimonia la crisi della pace e il fallimento della convivenza pacifica tra popoli.
Fondazione Arena intende sostenere attraverso la musica e i suoi valori universali la propria ferma contrarietà ad ogni forma di violenza.