“Sbarre di Zucchero” il movimento nato nell’agosto 2022 che si occupa della sensibilizzazione a favore di tutte le tematiche inerenti ai detenuti, soprattutto di sesso femminile, chiede a gran voce che venga accolto in tempi brevissimi l’appello congiunto con Ristretti Orizzonti e Conferenza Nazionale Volontariato e Giustizia “Direttore, concedimi una telefonata”, per l’aumento delle telefonate concesse ai detenuti, come durante la pandemia da covid. Appello che è stato sottoscritto da oltre 150 tra enti ed associazioni e da centinaia di singoli cittadini ed ha dato spunto per un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
“A pochi giorni dal primo anniversario della morte di Donatela Hodo, suicidatasi nel carcere di Verona, e che ha dato il “la” alla nascita di Sbarre di Zucchero, siamo convinti che permettere ai detenuti ed alle detenute di coltivare gli affetti concedendo telefonate quotidiane – che, ricordiamo, sono a carico dei detenuti stessi – eviterebbe questi gravi fatti che, purtroppo, stanno diventando così frequenti che, tristemente, non ci si stupisce più. Una telefonata avrebbe potuto salvare Donatela, una telefonata avrebbe potuto salvare molti dei detenuti che già si sono suicidati in questo 2023”.
Proprio in questi giorni, secondo quanto si è potuto apprendere, il magistrato di sorveglianza e i vertici dirigenziali dell’istituto di pena sarebbero intervenuti dopo che nella quarta sezione della casa circondariale erano sorti dei problemi per questioni legate alle telefonate ai familiari e alle videochiamate di colloquio.