Ogni anno, in Italia, vengono diagnosticati 700 nuovi casi di Leucemia Acuta (LA), la patologia oncologica più diffusa fra 0 e 18 anni, con picchi di incidenza fra 4 e 8 anni. Questo tumore del sangue è originato da cellule immature che acquisiscono errori mantenendo la capacità di auto–rinnovarsi e proliferare in modo incontrollato. Per fronteggiarlo, ai piccoli pazienti oncologici vengono prescritte, di norma, terapie farmacologiche come la chemioterapia e il trapianto di cellule ematopoietiche staminali. In molti casi, però, la tossicità di questi trattamenti può generare pesanti effetti collaterali e recidive intorno al 30% che riducono e spesso annullano i benefici delle cure, con tassi di sopravvivenza che non superano il 50%. Esistono, però, farmaci biologici di ultima generazione che colpiscono in modo specifico le cellule malate; queste terapie si sono dimostrate efficaci negli adulti ma non vengono ancora utilizzati per i bambini. Ci si chiede quindi perché anche i piccoli malati non possano usufruire dei nuovi trattamenti, probabilmente più efficaci e meno tossici. La risposta è che non sono stati eseguiti adeguati test farmacologici che favoriscano l’uso pediatrico, tenendo conto che i bambini non possono usare i farmaci degli adulti, perché non metabolizzano i trattamenti farmacologici nello stesso modo e non rispondono alle terapie con le medesime modalità.
Per questo, è di enorme importanza scientifica il Progetto dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza di Padova che si propone – attraverso il sequenziamento massivo del DNA e dell’RNA delle cellule tumorali – di combattere la Leucemia Acuta (LA) con terapie personalizzate per ogni paziente pediatrico, identificando i cosiddetti “bersagli molecolari” e individuando i farmaci più tollerati, meno tossici e meno “predisposti” a generare in futuro effetti collaterali negativi per i piccoli pazienti.
“Questa ricerca” – ricorda la Professoressa Martina Pigazzi, coordinatrice del progetto e Responsabile dell’Unità di Genetica, Laboratorio di Oncoematologia, Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino, Divisione di Ematologia pediatrica, Oncologia e Trapianto di cellule staminali dell’Università e dell’Ospedale di Padova “prevede di testare nuovi farmaci attraverso modelli esclusivi messi a punto nei nostri laboratori consentendo, in questo modo, inediti studi pre-clinici. Siamo fiduciosi; il team di ricerca è molto competente e ci auguriamo di dare risposte concrete a un problema medico rilevante, che potrebbe ridare un futuro a tanti bambini”. Ma non è tutto: per questo progetto la Fondazione Istituto di Ricerca Pediatrica padovano avrà un sostegno importante da Fondazione Just Italia, costituita nel 2008 dall’omonima azienda di Verona che distribuisce in Italia, tramite vendita diretta a domicilio, i cosmetici svizzeri Just. La Fondazione sosterrà il Progetto con una donazione minima di € 200.000. Come ogni anno, Fondazione Just Italia sensibilizza su questa iniziativa (denominata “Voglia di crescere” e selezionata fra le tante che hanno risposto allo specifico bando della Fondazione veronese) anche migliaia di consumatori, promuovendo una grande iniziativa di cause related marketing.
Parte oggi, infatti, la vendita speciale di un “set benefico” contenente prodotti Just per il benessere di tutta la famiglia, destinando parte del ricavato alla Ricerca sulla leucemia acuta di Fondazione Città della Speranza.
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