Tra i tanti musi lunghi c’è spazio anche per un sorriso. Sul quale costruire una speranza che il pareggio con il Monza ha reso meno possibile, certamente più lontana. I musi lunghi sono tanti, inutile negarlo. Il Verona ha poca qualità offensiva, fatica terribilmente a far male all’avversario. Gaich o Lasagna non vedono la porta, qualche giocatore comincia ad avere il fiato corto dopo la spettacolare rincorsa, vedi Lazovic e Doig chiaramente in difficoltà sul ritmo gara. Le stesse palesate da un rientro importante a per ora solo a parole, quello di Faraoni che accusa il lungo stop. Insomma i motivi per dubitare del Verona sono molti, tanti. Verrebbe da dire troppi. Ma con il Monza s’è accesa una luce. Ancora flebile che non scalda il cuore dei tifosi ma che potrebbe sembrare la classica miccia in grado di accendere il fuoco. Simone Verdi ha giocato un’ora al Bentegodi. E mai come contro il Monza s’è capito che questo giocatore, attualmente, è indispensabile per i gialloblù. Verdi ha realizzato una bellissima rete ma è stata tutta la partita ad incendiare la squadra, a dare quel qualcosa di cui il Verona ha assoluto bisogno. Verdi calcia di destro e di sinistro, può giocare sull’esterno ma venire anche in mezzo al campo in appoggio della punta. Capire perchè solo a metà marzo questo giocatore abbia fatto capire di che pasta è fatto è uno dei grandi misteri di questa tribolata stagione. Ma il Verdi visto all’opera contro il Monza non solo non si discute ma deve, giocoforza, diventare il punto di forza, l’elemento in più su cui puntare per tenere aperta la strada della salvezza. E pensare che alla fine del mercato di riparazione Verdi stava tornando a Salerno. Aveva già un piede sull’aereo. A Verona sinora ha vissuto momenti difficili, quella con il Monza è stata la sua partita. Le poche speranze di salvezza dei gialloblù passano dai suoi piedi, lui con le sue giocate lo scorso anno ha contribuito alla straordinaria impresa della Salernitana. “Abbiamo dimostrato di esserci – taglia corto Verdi – conoscevamo le qualità del Monza una squadra che gioca bene a calcio e che per classifica è in una posizione di classifica tranquilla. Noi abbiamo fatto la nostra partita, peccato per il risultato finale, ma penso che la squadra abbia dato dimostrazione di esserci e di crederci fino alla fine. Dobbiamo restare concentrati e continuare a dare il massimo. Il nostro compito è crederci. Quella che è stata la mia esperienza dello scorso anno, in una situazione di punti da recuperare maggiori rispetto a quella di oggi, dimostra che il campionato è lungo e bisogna crederci. La vittoria della Spezia contro l’Inter poteva essere un risultato mentalmente pesante per noi, invece la squadra è andata in campo dimostrando di crederci”. Anche perchè crederci non costa nulla. Il Verona allo Spezia ha già rosicchiato sei punti. Ora è tornato a cinque punti di distacco. Ma con 12 partite da giocare e 36 punti a disposizione tutto è possibile.
Mauro Baroncini