“Il Ceta è l’ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’Unione europea dei burocrati è sempre più lontana dai cittadini. A uscirne penalizzati, questa volta, sono gli agricoltori e le filiere alimentari negli scambi commerciali con il Canada, dove peraltro il segmento legato all’agroalimentare rappresenta solo una piccola parte dell’intero trattato”. A pronunciare una dura condanna dell’Accordo di libero scambio fra Ue e Canada è Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani. “Cai è profondamente convinta che il futuro dell’Europa sia nel rispetto della missione costitutiva: uniti nella diversità. Questo però non significa – precisa Dalla Bernardina – sottoscrivere accordi penalizzanti per alcuni paesi, come nel caso del Ceta, vero capestro per le indicazioni geografiche del Made in Italy”. “L’Ue, se vuole scrivere il proprio futuro nell’armonia, deve adottare linee condivise e in grado di proteggere le individualità dei singoli paesi e delle regioni – prosegue il presidente di Cai -. Se la linea del Ceta è analoga a quella sui migranti, non dovremo poi stupirci se l’Ue sarà percepita come realtà lontana dai cittadini, quando non apertamente ostile agli interessi di alcuni popoli”.