Dopo il lancio dai territori di Soave, Borgo dei Borghi 2022, e di Cavaion Veronese, la 18esima edizione del Festival Biblico approda in città da oggi a domenica 22 maggio con reading, incontri con l’autore, testimonianze in forma di talk, proiezioni cinematografiche e interventi musicali ispirati al tema guida «e vidi un nuovo cielo e una nuova terra», dal Libro dell’Apocalisse 21, 1.
Promosso dalla Diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo, come progetto culturale ad impatto spirituale volto a indagare le Sacre Scritture, al fine di rileggere i fenomeni del presente e i cambiamenti di ogni tempo da una prospettiva apparentemente “lontana”, ma in realtà tutt’altro che superata, la rassegna proporrà quindi una riscoperta del libro conclusivo della Bibbia, per tentare di “aprire i sigilli” di profezie quanto mai attuali.
A offrire più di uno spunto sono le pandemie, i mutamenti climatici, i conflitti a fuoco ma anche le guerre fredde, che paiono governare quest’epoca. E a monte, un’eterna domanda: la Parola dell’Apocalisse è davvero l’ultima parola, l’atto finale di una tragica drammaturgia, o piuttosto un monito, una rivelazione che attende di schiudersi in un’azione di libertà protesa al Bene, con ancora qualche possibilità di compimento? Un invito a riscrivere, tutti assieme, la nostra stessa storia, nutriti dalla speranza della Salvezza anche nel momento più buio di ogni esistenza?
Il calendario veronese, organizzato dal Vicariato per la Cultura della Diocesi di Verona, grazie al sostegno principale di Vittoria Assicurazioni, tenterà di rispondere a tutto questo con l’aiuto di biblisti, teologi, scrittori, persone di fede e uomini di scienza. A partire dal super ospite Umberto Guidoni, astrofisico e astronauta, che oggi alle ore 20.00, al teatro Ristori, taglierà il nastro insieme all’ingegnere aeronautico Marcello Spagnulo, consigliere scientifico dia Limes. Le due voci del dialogo intitolato “E vi fu battaglia nel cielo”, seguiranno la traccia letteraria presente in Apocalisse 12,7. «Lo spazio celeste rischia di diventare il nuovo teatro di guerre satellitari – spesso presentate sotto le mentite spoglie di “missioni” spaziali – tra grandi potenze», anticipa Martino Signoretto, Vicario episcopale per la Cultura della diocesi scaligera. «Per questo riteniamo che Guidoni sia uno dei testimoni chiave di come gli uomini, più che limitarsi ad essere inquilini della Terra, debbano riconsiderare il proprio ruolo di membri di un universale equipaggio».
Il Festival sposterà quindi il suo quartier generale al parco dell’Educandato Agli Angeli, dove tra il 20 e il 21 maggio interverranno lo scrittore don Paolo Alliata, responsabile del Servizio per l’Apostolato biblico della Diocesi di Milano, e l’archeologa e linguista scaligera Simona Marchesini, che sveleranno gli intrecci tra il libro biblico e il famoso romanzo “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury; il pluripremiato autore Eraldo Affinati, cofondatore di una scuola di italiano gratuita per immigrati con oggi 54 sedi in tutta Italia, qui voce di una meditazione sul “Sogno della Gerusalemme celeste promessa nell’Apocalisse”; la teologa spagnola Lourdes García Ureña, cui si deve un interessante studio sui colori dell’Apocalisse.
Per valorizzare il linguaggio delle arti, invece, sempre il 21 maggio il festival propone sia una proiezione all’aperto sia una mostra.