Abbiamo aspettato tanto per dedicare un’uscita della nostra rubrica sulle Perle nascoste al genere documentario, la selezione è stata attenta e ponderata, e tra le tante, ottime proposte delle piattaforme abbiamo pensato che valesse la pena orientarsi su due titoli dedicati a due giganti della musica italiana: Raffaella Carrà ed Enzo Jannacci.
Raffa (Disney+)
Dagli esordi come attrice negli anni ’60 agli enormi successi musicali e televisivi degli anni ’70 e ’80, fino ad arrivare alle ultime fasi di una carriera sfolgorante e inimitabile, Raffa è il documentario a puntate che dipinge in maniera asciutta ma appassionata la vita di una delle più grandi icone della cultura italiana degli ultimi sessant’anni. Uscito al cinema in versione completa (180 min) nel luglio scorso per pochissimi giorni, il documentario è ora visibile a puntante su Disney+ per favorirne la diffusione massima e la migliore fruizione possibile: scelta intelligente, se si pensa che la regina della televisione italiana ha sempre amato il calore del suo variegatissimo pubblico, un’umanità intergenerazionale, stratificata ed eterogenea che adesso potrà ripercorrere tutte le tappe della sua carriera attraverso puntuali ricerche biografiche, interviste a storici collaboratori, amici conoscenti e rarissime immagini di repertorio, recuperate direttamente da quel gioiello che è l’archivio delle Teche Rai. Il merito più grande di Raffa è peraltro proprio quello di riuscire ad astrarsi sul piano collettivo, raccontando non solo la complessità della figura della Carrà inserita in diverse epoche e contesti, ma anche la stratificazione di un’Italia sfaccettata e tortuosa, che emerge in maniera vivida ad ogni passaggio storico.
Enzo Jannacci – Vengo anch’io (Netflix)
A dieci anni dalla morte del grande Enzo Jannacci arriva l’omaggio più accorato alla sua figura e sulla sua vita, grazie anche al contributo del figlio Paolo Jannacci e degli amici e colleghi che si spesi per la realizzazione di questo Vengo anch’io, presentato lo scorso settembre all’80ª Mostra del Cinema di Venezia e – ahinoi – con un’uscita di soli tre giorni in sala. Come esperto regista di documentari dedicati a personalità del mondo della musica, Giorgio Verdelli diverte e commuove insieme, tirando fuori in soli 90 minuti tutta l’unicità, l’ironia e lo straordinario talento del cantautore milanese che ha attraversato 60 anni di spettacolo, tv e musica del Belpaese rimanendo, per qualche straordinaria e inspiegabile magia legata al suo carisma, nei cuori di tutto coloro che lo hanno conosciuto come amico, collega e artista: il mitico Giorgio Gaber con il quale ha condiviso gli esordi e una fraterna amicizia, il rapporto con Adriano Celentano, per il quale fu pianista ai suoi primi passi nel mondo della musica, e poi ancora il duo comico Cochi e Renato, le esperienze teatrali, la conduzione in tv, il cinema e tanto altro ancora.
Maria Letizia Cilea