Un anno di eventi, mostre, spettacoli, convegni e itinerari dedicati al Sommo Poeta e alla sua presenza in città. Il 2021 sarà l’anno di Dante Alighieri. A settecento anni dalla sua scomparsa, Verona celebra l’importante anniversario, insieme a Firenze e Ravenna. Il programma scaligero è stato presentato questa mattina dal sindaco Federico Sboarina, dall’assessore alla Cultura Francesca Briani e dal Vescovo monsignor Giuseppe Zenti. Collegati in streaming la professoressa Olivia Guaraldo, delegata del Rettore dell’Università di Verona, e Maria Ida Gaeta segretario generale del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Sono intervenuti anche Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici di Verona e coordinatrice del Protocollo d’intesa dantesco; Arnaldo Soldani, direttore del Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona; don Martino Signoretto, vicario episcopale per la Cultura, Università e Sociale della Diocesi; Carlo Mangolini, direttore artistico degli Spettacoli del Comune di Verona.
“Un secolo fa, per i 600 anni della morte di Dante, Verona non era tra le città dantesche – ha detto il sindaco -. Oggi, con grande orgoglio, ristabiliamo il ruolo che la terra scaligera ebbe nella vita del Sommo Poeta. Anche grazie a uno dei protagonisti indiscussi della storia veronese, Cangrande della Scala. Insieme a Firenze e Ravenna celebreremo questo anniversario che ha una valenza culturale internazionale. Una ricorrenza, dunque, importantissima per il nostro Paese ma anche per il resto del mondo, perché Dante è una figura di riferimento per tutta la letteratura, è un’icona a livello planetario. E la nostra città è stata parte di quella storia, di quella vita, ha lasciato un segno tangibile nell’immenso patrimonio artistico dantesco. La nostra città sarà al centro dell’attenzione per un intero anno, e il livello delle proposte culturali testimonia il ruolo di Dante nella storia della nostra letteratura e cultura, ma anche nella vita popolare dell’epoca. Ecco perché un programma di eventi e manifestazioni così ricco, in grado di raggiungere chiunque. Vorremmo che ogni veronese, giovane o anziano, si lasciasse coinvolgere e appassionare dalle tante iniziative e che questo anno dantesco lasciasse una traccia nella vita di ogni italiano”.
“L’augurio è che Dante possa entrare nelle nostre case, oltre che in tutte le scuole – ha affermato il Vescovo Zenti -. Non esiste al mondo altro poeta alla pari di Dante. Le sue opere non devono rimanere nei cassetti e nelle biblioteche, vanno lette e studiate con grande passione. Non possiamo che essere orgogliosi che Verona sia partecipe dei festeggiamenti, perché nella nostra città Dante ha composto l’ultima cantica, la terza, quella del Paradiso. E non poteva che essere così. La Divina Commedia non deve più essere solo un argomento scolastico ma deve entrare nella vita di ognuno di noi, lasciando una traccia. E poi, proprio in quest’anno dantesco, sarebbe interessante che a partire dalle scuole si valorizzasse la lingua italiana, la sua storia e bellezza”.
“Un programma ricchissimo racconterà Dante a Verona ma anche la Verona di Dante. Un legame che si snocciola tra piazze, strade e chiese perché la nostra città è ricca di testimonianze – ha concluso Briani -. Grazie all’importante collaborazione tra numerose istituzioni e associazioni culturali del territorio, abbiamo messo insieme un calendario di iniziative in grado di attrarre un pubblico estremamente diversificato. Non solo studiosi e appassionati, abituati a confrontarsi su queste tematiche, ma aperto ai giovani, a tutti i veronesi che vorranno lasciarsi coinvolgere. Un’occasione importante anche per sostenere un comparto, quello degli spettacoli, che sta soffrendo tanto a causa della pandemia e che vogliamo, quanto prima, rivedere dal vivo”.