Si è concluso, dopo un anno di lavoro, il progetto Atlas#Veronetta, nato con l’obiettivo di analizzare da diversi punti di vista il quartiere di Veronetta e la sua trasformazione. Una ricerca-azione sul campo, realizzata in stretta collaborazione con i cittadini, che propone una nuova immagine di Veronetta, delle sue caratteristiche e problematiche. I risultati del progetto sono stati presentati nella biblioteca Vanzetti di Palazzo Giuliari,. Sono intervenuti Marta Ugolini, delegata del rettore alla Comunicazione, Donata Gottardi, direttrice del dipartimento di Scienze giuridiche, Alessia de Biase responsabile scientifico del Laa-Lavue Ensa di Paris La Villette, Gian Paolo Romagnani, direttore del dipartimento Culture e civiltà, Paola Di Nicola, docente del dipartimento di Scienze umane e Chiara Stella insegnante dell’Istituto comprensivo 18 e coordinatrice della rete associativa di Atlas#Veronetta. Lo studio è stato realizzato da un consorzio composto dai dipartimenti di Scienze giuridiche, Scienze umane e Culture e civiltà dell’università di Verona, dall’istituto di ricerca Laa-Lavue Ensa (Laboratoire Architecture Anthropologie) di Paris La Villette e da una rete di 22 enti del terzo settore, per lo più associazioni, ma anche istituti scolastici e religiosi tutti con sede a Veronetta. L’indagine è stata realizzata grazie anche al contributo della Fondazione Cariverona. Veronetta è tante cose: è università, turismo, artigianato, ma anche il quartiere “storico” degli immigrati. Proprio a partire dalle peculiarità del quartiere, i ricercatori, insieme ai cittadini, hanno analizzato Veronetta in un’ottica interdisciplinare. Il gruppo del dipartimento di Scienze umane, diretto da Luigina Mortari, ha studiato l’impatto economico, sociale e culturale dell’università di Verona nel quartiere, attraverso un’indagine quantitativa che ha riguardato un campione di 350 residenti. Tra gli intervistati è grande l’orgoglio per il recupero, da parte dell’ateneo, della nuova sede universitaria di Santa Marta.A questo si unisce una valutazione positiva della presenza dell’università a Veronetta anche per altri aspetti. Il dipartimento Culture e civiltà, diretto da Gian Paolo Romagnani, ha condotto un’analisi qualitativa di tipo etnografico e geografico degli spazi del quartiere, cercando di far emergere il punto di vista degli abitanti. Il team di antropologia, tra le sue attività, ha ideato “Il gioco di Veronetta”, un modo creativo e divertente per analizzare il quartiere e i suoi spazi attraverso la voce dei residenti ed evidenziare i luoghi più amati e quelli che invece creano un disagio. Il team di geografi, invece, ha realizzato uno studio sui confini di Veronetta, differenziando quelli definiti dal Comune da quelli percepiti dai cittadini. Inoltre, gli studiosi del dipartimento hanno lavorato insieme ai ragazzi delle scuole primarie Bartolomeo Rubele e Abramo Massalongo e della scuola secondaria di I grado Duca D’Aosta. Durante appositi incontri nelle classi, realizzati con metodologie calibrate alle diverse età e grazie alla partecipazione attiva degli insegnanti, è emerso che secondo i ragazzi i problemi di Veronetta non sono la sicurezza o la presenza di immigrati, quanto la mancanza di spazi di aggregazione e la pulizia dei marciapiedi.Il dipartimento di Scienze giuridiche, diretto da Donata Gottardi, si è occupato dell’analisi di spazi, tempi e relazioni che compongono il contesto urbano del quartiere, offrendo una lettura di tipo giuridico che ha suggerito alcune interpretazioni della realtà di Veronetta