Si stanno completando in questi giorni i lavori sul torrente Illasi, che hanno interessato il suo tratto terminale dal ponte Carrozza allo scarico nel canale SAVA per una lunghezza di 5,8 chilometri nelle aree dei Comuni di Caldiero, Colognola ai Colli, Lavagno e Zevio.
“Lavori significativi, iniziati a febbraio dell’anno scorso che sono stati curati dalle strutture regionali del Genio Civile – spiega l’assessore al Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin -, e per i quali avevamo messo a disposizione un finanziamento di 2,5 milioni di euro”.
Il tratto è caratterizzato da bassa pendenza e da arginature elevate, con numerosi attraversamenti di importanti infrastrutture tra cui il ponte autostradale A4, la Strada Regionale SR11 e il ponte ferroviario sulla linea Milano Venezia; in prossimità dello scarico in SAVA è fra l’altro in programmazione anche il ponte della linea ferroviaria ad alta velocità.
“Al fine di garantire una maggior efficienza idraulica del tratto di corso d’acqua e nel contempo aumentarne la sicurezza – dettaglia l’assessore -, è stato previsto un generalizzato abbassamento medio del fondo di circa 1,5 metri con opere di sottomurazione e sottofondazione. Alla confluenza con il torrente Mezzane è stata realizzata una vasca di dissipazione e di raccolta dei depositi solidi, prevalentemente sabbioso limosi, con lo scopo di evitare l’interrimento dell’alveo di valle e favorire in tal modo la manutenzione ordinaria del corso d’acqua”.
Il tratto oggetto dei lavori ha interessato due diverse tipologie d’alveo: la prima, posta più a valle per 3,1 chilometri, vede un alveo a sezione trapezia con pendenza motrice pressoché nulla e spesso invasa da depositi alluvionali; la seconda, più a monte, è invece caratterizzata da un alveo a sezione rettangolare e fondo ghiaioso sabbioso, con difese che si presentavano in alcuni punti ammalorate. L’unione fisica dei due tratti d’alveo è garantita dalla briglia posta immediatamente a valle della strada Porcilana.
“Nell’ambito di un’importante progettazione – conclude Bottacin – sono state realizzate anche alcune briglie selettive, la posa di scogliere al piede delle arginature e risezionamenti arginali. Dunque ancora un intervento di primissimo rilievo, con cui proseguiamo nella nostra opera di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica del Veneto, con una puntuale programmazione di opere in ogni area che, fatte le doverose valutazioni tecniche, presenti elementi di criticità”.