Commissariamenti e opere olimpiche La replica di d’Arienzo

“Per le opere olimpiche, il Ministero delle Infrastrutture può già nominare un Commissario! Stupisce che il Sottosegretario Morelli sia venuto a Verona e abbia prospettato una soluzione che la Commissione Infrastrutture e Trasporti del Senato gli ha già consegnato due mesi fa, ormai”. Così Vincenzo D’Arienzo, senatore PD, Relatore del provvedimento che nominava 29 commissari per 57 opere in tutta Italia.
“In quell’occasione, prosegue D’Arienzo, avevo rilevato l’anomalia che per le infrastrutture olimpiche non ci fosse un commissariamento e, per questa ragione, considerato che entro il 30 giugno prossimo dovrà essere emanato un altro Decreto con i nuovi commissariamenti, avevo inserito al primo posto del parere l’urgenza, attesi i risvolti economici e di immagine delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, di individuare un commissario straordinario per ogni Regione interessata dai Giochi Olimpici, dotato dei poteri e delle funzioni di cui all’articolo 4, comma 3, del decreto-legge 18 aprile 2019, n.32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n.55, al fine di accelerare tutte le opere connesse e necessarie per lo svolgimento dei Giochi Olimpici 2026, comprese le opere olimpiche di cui al decreto-legge 11 marzo 2020 n.16, convertito con legge dell’8 maggio 2020 n. 31.
In sostanza, un commissario con i medesimi poteri del cd: “Modello Genova”, ovvero un significativo potere derogatorio del Codice degli Appalti, specifico per le opere olimpiche.
Duole rilevare che il Sottosegretario Morelli non ne sia a conoscenza (e questo mi preoccupa molto).
E, visto che ci siamo, nello stesso parere avevo inserito la richiesta di commissariare la variante alla SS 12. Non sfugga che a Verona, in Arena, si chiuderanno le Olimpiadi e che, pertanto, la nostra variante rientra pienamente tra quelle da considerare funzionali ai Giochi.
Spero che il Sottosegretario se ne ricordi, conclude D’Arienzo”.