Un’ampia relazione sull’attività svolta dall’Associazione negli ultimi 12 mesi, il punto sull’andamento del terziario di mercato e sulle prospettive nel breve-medio periodo hanno caratterizzato l’assemblea generale ordinaria dei soci di Confcommercio Verona che si è svolta questa mattina in videoconferenza subito dopo la Giunta esecutiva e l’assemblea dei presidenti.
Il presidente Paolo Arena e il direttore generale Nicola Dal Dosso hanno presentato le azioni intraprese da Confcommercio Verona a tutela degli associati nei mesi clou dell’emergenza Coronavirus evidenziando come “di fronte alla drammaticità della situazione, senza precedenti, sia emersa l’importanza delle Associazioni di categoria”. I numeri lo testimoniano: Confcommercio Verona, al netto della natimortalità, ha infatti associato oltre 156 nuove imprese nel 2020 e 98 nel primo semestre di quest’anno. “Abbiamo reagito all’emergenza potenziando il supporto e i servizi ai soci”, ha sottolineato Arena. “In questa difficile fase è emerso che c’è un grande bisogno di attenzione e di ascolto da parte delle imprese, in particolare quelle dislocate nei territori più marginali”.
“Confcommercio ha offerto agli imprenditori un supporto costante, praticamente h24 e sette giorni su sette, sia in termini di ascolto che di risposta rispetto agli innumerevoli decreti e alle ordinanze ministeriali e regionali emanate con effetti fulminei”, ha ricordato Arena. “Nonostante la pandemia, per mezzo dei social, dei webinar e di chat dedicate a territori e categorie, abbiamo diffuso migliaia di comunicazioni e organizzato innumerevoli momenti di confronto. E tramite il nostro Confiditer, siamo riusciti a garantire finanziamenti alle imprese per oltre 25 milioni di euro erogati da inizio pandemia ad oggi”.
Le piccole imprese del commercio e del turismo hanno davanti tre grandi sfide che, se comprese, consentiranno di riscrivere pagine importanti della nostra economia, ha aggiunto il presidente di Confcommercio Verona: “La prima, la capacità di digitalizzarsi rafforzando l’identità di vicinato, la prossimità e il servizio; la seconda, la capacità di sfruttare a pieno la ricchezza di eccellenze dei nostri territori per far crescere i nuovi turismi, non il turismo; la terza la capacità di rimettere al centro della comunità gli interessi delle categorie per contribuire all’evoluzione delle città e dei paesi, tutelandone lo sviluppo e garantendo la necessaria sostenibilità”.
La cifra con cui si sta riavviando il comparto che in provincia, a fine 2020, contava oltre 53 mila imprese, produceva il 70% del totale del valore aggiunto, con un ammontare di oltre 21 miliardi di euro e dava lavoro a oltre 152mila addetti, non è facilmente sintetizzabile in pochi numeri, ha proseguito nella sua relazione Arena, secondo cui “lo scenario della ripartenza si presenta con luci e ombre, toni molto disomogenei da settore a settore”.
Da una recente ricerca di Confcommercio Verona emerge infatti che per quasi due imprenditori su tre, per uscire dalla crisi, bisognerà aspettare il 2022, un tempo medio previsto di 18 mesi e poi tutto tornerà come prima, con possibili miglioramenti nel territorio; più di uno su tre, invece, si sente pessimista e ritiene che non si recupererà più la situazione precedente.