“Omotransfobia e LGBTQI+: contro natura?” è il titolo dell’assemblea d’istituto promossa dal liceo statale Enrico Medi di Villafranca per gli studenti del triennio, in programma il 18 febbraio, dalle 11 alle 12.30. Sull’incontro, che si svolgerà in videoconferenza, interviene il deputato della Lega Vito Comencini, che sottolinea: “Fuori la propaganda ideologica dalle scuole”. Comencini spiega di aver saputo dell’iniziativa da alcuni genitori, “che non condividono che un tema di questo tipo venga trattato nell’istituto senza un minimo contraddittorio. Siamo in una fase molto delicata per il nostro Paese, caratterizzata da un drammatico crollo del tasso di natalità. Perché non si parla di questo? Perché non si discute del valore della famiglia?”, si chiede il deputato.
All’assemblea parteciperà come unico relatore Luigi Turri, ricercatore di Storia e Antropologia del Vicino Oriente antico all’Università degli Studi di Verona e, come riportato sulla circolare, attivista del “Milk Planet”.
“Attraverso assemblee come questa si consente all’ideologia Gender di entrare a scuola, alla faccia del confronto democratico di cui si riempiono così tanto la bocca molti rappresentanti della sinistra. In nome del politicamente corretto e del relativismo ormai è consentito tutto e il contrario di tutto”.
Il coordinatore provinciale della Lega Giovani di Verona Alberto Todeschini aggiunge: “Siamo indignati e allo stesso tempo preoccupati che in una scuola superiore venga imposto, a senso unico, un tema come quello oggetto dell’assemblea. Iniziative come questa tolgono spazio e valore al confronto, pilastro fondamentale per la formazione dei giovani.
Sull’argomento, ecco l’intervento del Pd, con una nota a firma Benini, La Paglia e Vallani, consiglieri comunali. “L’attacco del consigliere comunale di Verona nonché deputato leghista Vito Comencini nei confronti dell’assemblea d’istituto degli studenti del Liceo Medi di Villafranca rappresenta una goffa, indebita e grave invasione di campo della politica nella formazione. Un elefante nella cristalleria da cui dovrebbero prendere le distanze i vertici e le stesse autorità politiche del sistema scolastico e sanitario veneto.
Forse Comencini non sa che le assemblee d’istituto sono regolate e preparate dagli insegnanti e dagli studenti per far parte a pieno titolo della formazione culturale e civile dei ragazzi, e non hanno alcun bisogno delle correzioni e delle ingerenze della politica.
Non è dunque alla scuola che Comencini deve chiedere il contraddittorio ma alla politica. Oltre che rappresentante di un partito politico il consigliere è infatti anche esponente di una rete internazionale che combatte attivamente ed esplicitamente l’autodeterminazione delle persone, la legge sull’interruzione della gravidanza, i diritti delle coppie omosessuali nell’ambito di una esplosiva miscela di fanatismo religioso, radicalismo politico e credenze antiscientifiche che spaziano dalla omosessualità come malattia all’esistenza dei giganti biblici.