Fanno tappa anche a Verona le iniziative per la seconda Giornata nazionale della Società italiana di Psiconcologia (SIPO), promosse in tutta Italia. L’appuntamento rivolto alla cittadinanza si terrà mercoledì 20 settembre con inizio alle 15, al Circolo Ufficiali di Castelvecchio, sul tema “I bisogni psico-sociali dei pazienti e dei loro caregivers”. L’evento è organizzato dalla SIPO Sez. Veneto integrata da quest’anno al Trentino Alto Adige, in collaborazione con il Servizio di Psicologia Clinica dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e l’Unità dipartimentale Psicologia Clinica sede di Borgo Trento dell’Azienda Ospedaliera di Verona, assieme all’Ordine degli Psicologi del Veneto. “E’ un pomeriggio rivolto a tutti, non necessariamente solo a coloro che sono coinvolti nella malattia oncologica. Si tratta di un momento di confronto tra psiconcologi, oncologi, altri operatori e pazienti che ha l’obiettivo di approfondire i bisogni psico-sociali delle persone colpite da cancro e dei loro familiari”, spiega il dottor Giuseppe Deledda, coordinatore della SIPO Veneto-Trentino Alto Adige e responsabile del Servizio di Psiconcologia di Negrar. Il pomeriggio al Circolo Ufficiali sarà scandito da vari interventi legati dal “filo rosso” del vissuto della malattia narrato da parte del paziente e degli operatori. La narrazione attraverso le parole, strumento di cura privilegiato per gli psiconcologi: in proposito sarà presentato in anteprima un racconto letterario di cura psiconcologica. Saranno sottolineate altre modalità espressive riguardo l’esperienza della malattia: come i disegni dell’album illustrato “Il Vaso di fiori”, dedicato alle mamme che devono intraprendere un trattamento chemioterapico e ai loro bambini. Sarà dato spazio anche alla fotografia, come strumento per riprendere contatto con il proprio corpo modificato a causa del cancro, attraverso le foto realizzate da una paziente di 23 anni che ha ritratto le donne operate al seno, le quali tramite quelle immagini hanno riscoperto una bellezza che pensavano perduta. Proprio l’attenzione al corpo, tramite l’alimentazione e la riabilitazione, riguarderà l’ultimo intervento del pomeriggio.