Centrodestra nel caos, tutti contro tutti.
Clima “bollente”, vacilla anche il già difficile accordo tra Lega e Fratelli d’Italia
Il clima, già “caldo”, adesso è bollente. In mattinata arrivano, abbastanza annunciate, le dimissioni dell’assessore Bassi. Dimissioni che erano previste dopo lo scontro, piuttosto acceso, dei giorni scorsi, con l’assessore Rando. La classica goccia che fa traboccare il vaso di un’intesa in realtà mai raggiunta. La posizione di Bassi, apparsa subito precaria, è precipitata quando la Lega ha chiesto il conto di una serie di interventi che, già nei mesi scorsi, avevano compromesso il clima di Giunta e quello politico.
C’è da sottolineare, tra l’altro, che spesso tra Bassi e Rando c’erano state scintille, anche in virtù di una suddiivisione delle deleghe almeno discutibile. Lo sport a Rando, col rapporto, ovvio, con le società sportive e la loro attività. L’edilizia sportiva a Bassi, chiamato dunque ad avere comunque rapporti con le stesse società, ma da una prospettiva diversa. Non ci voleva molto a capire che, prima o poi, in mancanza di un rapporto sereno e di una “chimica” reale, si sarebbe arrivati a un punto di rottura. Eccolo qua, nel momento peggiore che si potesse immaginare.
Inevitabile, a questo punto, il passo indietro di Bassi con tutto quello che adesso ne consegue. Colpi e contraccolpi, scambi di accuse e richieste di “verifiche” che non fanno certo bene al centrodestra, alle prese ancora col problema che si profila all’orizzonte, quello di definire ufficialmente il nome del candidato sindaco per Verona 2022.
Insomma, è bufera politica, assai più pericolosa, visto il momento storico. Vacilla, infatti, anche il presunto accordo (mai peraltro digerito del tutto) che sembrava in dirittura d’arrivo tra Fratelli d’Italia e Lega, per la designazione del candidato sindaco. E anche se (probabilmente) molto per forza e poco per amore, la scelta dovesse cadere sempre su Sboarina, questo passaggio ne ritarda di sicuro l’ufficialità.
E se il termine di Natale, per l’annuncio ufficiale poteva essere credibile fino a ieri, oggi sembra assai probabile uno slittamento a dopo le Festività, quando il clima si sarà (presumibilmente) raffreddato e quando, da Roma, potrebbero arrivare segnali precisi.
Resta adesso, tra l’altro, da definire chi sarà il sostituto di Bassi in Giunta. E visto il clima che si è creato, non sono esclusi altri “colpi Bassi”, in arrivo. Perchè la Lega potrebbe alzare la posta e chiedere, quantomeno, una decisione condivisa in sede di capigruppo. Mentre il Sindaco potrebbe rivendicare il diritto di scegliere in autonomia. Col rischio di riscaldare ulteriormente un clima rovente.
Scelta, quella che attende ora Sboarina, piuttosto complicata. Agire di testa sua o sedersi a un tavolo per discuterne con i presunti “amici”?
Scelta delicata, proprio per i risvolti che potrebbe riservare e che consiglierà ai protagonisti di questa “telenovela” natalizia, molta prudenza.
Top secret sui nomi, anche se tra i primi a “farsi largo”, c’è quello di Anna Leso. Ma su questo, per adesso, meglio attendere. Quale sarà il prossimo colpo di scena?
“Questo è il clima della maggioranza”
Traguardi, Bertucco e il Pd duri col centrodestra: “Il segnale chiaro di sgretolamento”
L’assist è fantastico, nessunose lo fa scappare, tra le forze di opposizione.
“Le dimissioni di Andrea Bassi sono la prova più tangibile dello sgretolamento progressivo della maggioranza alla vigilia delle elezioni, con il Sindaco incapace di sanare i dissidi fra i suoi e che assiste inerme al redde rationem fra Lega e Fratelli d’Italia/Verona Domani”, scrive Tommaso Ferrari, di Traguardi. “Non siamo di fronte a un caso isolato, ma all’essenza di una maggioranza senza progetti o visioni comuni, tenuta insieme solo dalla volontà di conservare il potere. I risultati li abbiamo visti negli ultimi quattro anni: faide continue e giochi di palazzo, mentre la città resta immobile. Possono davvero immaginare di riproporre questa pessima ricetta ai veronesi per altri cinque anni?” si chiede il capogruppo di Traguardi, cui si aggiunge Michele Bertucco, Verona e Sinistra in Comune. “Non si è mai visto un assessore dare le dimissioni per una giunta un po’ animata e su una delibera da 40 mila euro, pertanto il Sindaco è chiamato a spiegare che cosa sia accaduto realmente e fino a che punto Rando e Bassi abbiano alzato i toni. Soprattutto da parte di quest’ultimo sarebbero volate parole grosse all’indirizzo dell’ormai ex collega”, osserva Bertucco, che poi prosegue. “La gestione dello scontro da parte dei partiti di maggioranza è stata da manuale: il Sindaco si è chiuso nel suo barilotto tornando a recitare la parte del pesce in barile, appunto; Verona Domani ha immediatamente mollato Bassi per non entrare in contrasto con chi le tende il cibo mentre la Lega attende sorniona che si calmino le acque per raggiungere il proprio obiettivo. Una cosa è certa: complice la mancanza di polso del Sindaco, ogni occasione è buona per i componenti di questa disgraziata maggioranza che governa la città da quasi 5 anni per creare scompiglio: Fratelli d’Italia resta in contrasto con la Lega. Il candidato Sindaco del centrodestra verrà imposto con una decisione dei livelli nazionali dei partiti senza tener in conto la specifica situazione veronese. Verona Domani resta alla finestra per capire quale sarà il carro vincente. Da tutto questa confusione è la città ad uscirne ammaccata e indebolita nella credibilità”.
Infine, la nota del Pd: “L’abitudine di Rando di distribuire soldi a pioggia l’avevamo messa in rilievo prima delle elezioni regionali 2020. Ma è lo stesso modus operandi a cui ci ha abituato anche la Lega di Verona con l’unica differenza che, non avendo più il “carro” delle aziende partecipate, ora fa tutte le sue operazioni dall’interno della giunta.
Allora il Sindaco sia chiaro e venga in Consiglio a spiegare le ragioni della rottura con Bassi che non sono ancora state esplicitate e che sono a dir poco irrituali: lo scontro e la rottura di giunta si sono consumati sull’opportunità di continuare a dare contributi a pioggia, senza bando e senza progettualità sottostanti? Con Bassi è il quarto assessore della sua giunta che salta: prima Fontana e Polato che avevano giurato amore eterno alla città ma sono saltati sul primo treno per Roma e per Venezia, e più di recente Edi Maria Neri, defenestrata nell’ambito di un rimpasto di giunta”, concludono i consiglieri Benini, La Paglia e Vallani.
“Una decisione coraggiosa e onesta”
Verona Domani difende l’ex assessore: “Coerente e leale, come noi col sindaco”
“Massima stima nei confronti dell’ex assessore. Una scelta, la sua, coraggiosa ed onesta. Continueremo ad essere leali e collaborativi nei confronti del sindaco e della coalizione”.
“In politica come nella vita ci sono momenti difficili ed inaspettati. La scelta dell’assessore Andrea Bassi è una scelta di una persona onesta, coerente e leale, oltre che di un amministratore serio e preparato. Una scelta coraggiosa e trasparente, abbastanza rara ed inusuale nello scenario politico attuale. Bassi continuerà ad essere un amico, una preziosa risorsa per il nostro movimento”.
In una nota il movimento Verona Domani esprime la sua solidarietà, stima e vicinanza nei confronti del suo assessore Andrea Bassi, dopo che lo stesso ha consegnato questa mattina le dimissioni, dopo un’accesa polemica e diversità di vedute con il collega di Giunta Filippo Rando.
“Si potrà sempre sbagliare nella vita, da uomini genuini si riconoscono gli errori e si provvede a rimediarvi. Bassi resterà un compagno di viaggio importante per il futuro di Verona Domani e certamente non lo abbandoneremo mai. Siamo sempre stati leali al voto dei cittadini che ci hanno dato fiducia all’interno di questa coalizione, premiando la nostra lista (lista che nel 2017 risultò la più votata alle amministrative). Una lista civica che mai ha messo in difficoltà il Sindaco, le sue scelte e la sua amministrazione, neanche nei momenti di duro “scontro”, quando ci vennero tolte ingiustamente posizioni in giunta e venne scientemente operato un “ratto dei consiglieri” nei confronti del nostro gruppo. Una leale collaborazione che non verrà sicuramente meno neanche in questa inaspettata situazione che si è venuta a verificare”.
Verona Domani replica inoltre al consigliere Michele Bertucco. “Il leader di Sinistra in Comune appare ossessionato dalle vicende e dalle dinamiche interne della maggioranza, non perdendo mai l’occasione di analizzare “con metodi scientifici” e con la solita arroganza e superficialità il destino dell’amministrazione, dall’alto del suo percorso politico-amministrativo che ha accompagnato i suoi successi elettorali degli ultimi anni. Rimaniamo infine fortemente convinti che l’onestà intellettuale e la coerenza dimostrate da Bassi alla lunga pagheranno. I galantuomini, nella vita, come in politica, alla fine vincono sempre, a differenza dei furbetti della carega e del quartierino”.