Colognola. Così si ridimensiona lo stabilimento L’azienda ha presentato un programma per traghettare Vetrerie Riunite fino al 2028

Pochi passi avanti dopo l’incontro per la vinceda di Vetrerie Riunite.
L’incontro con l’azienda di Colognola ai Colli, si legge in una nota sindacale di Cgil e Uil, ha portato solo qualche novità rispetto al precedente incontro svolto in presenza a Venezia.
L’azienda ha presentato una sorta di programma di riorganizzazione, che dovrebbe traghettare Vetrerie Riunite fino al 2028, data in cui, secondo i programmi aziendali dovrebbe essere rifatto il forno 2 con una tecnologia migliorativa rispetto a quello attuale e che consentirebbe un risparmio energetico e un aumento della durata del forno.
“Nel frattempo, – dicono i sindacati Filctem e Uiltec – da quello che abbiamo visto nelle slide presentate questo programma di riorganizzazione è basato su un ridimensionamento dello stabilimento e su una politica di contenimento dei costi e maggiori risparmi, dati anche dallo spegnimento di 1 forno. Gli eventuali investimenti, mai quantificati in termini economici, sono subordinati al conseguimento del raggiungimento degli obiettivi legati alla riduzione dei costi, passando anche attraverso una modifica dell’organizzazione del lavoro. Nemmeno questa volta l’azienda ha voluto quantificare il numero degli eventuali esuberi, dicendo solamente che ci stanno ancora lavorando”.
Le posizioni restano dunque distanti.
“Quello che è certo – aggiungono – è che siamo di fronte a un gruppo industriale che in poco più di un anno dall’acquisizione da parte della nuova proprietà, ha dichiarato dapprima una cinquantina di esuberi alla Borromini e in Vetrerie Riunite è verosimile un numero che si aggira sul centinaio. E’ quindi evidente che In questo momento siamo di fronte alla più grande crisi industriale del Veronese”.
Il confronto con l’azienda prosegue e altrettanto le eventuali iniziative di mobilitazione in attesa della prossima convocazione del tavolo regionale.