Blocco unico con Marzana ma è sempre più dormitorio. Questa zona residenziale è segnata da una cementificazione che ha sottratto aree verdi. Servizi e trasporti non adeguati
Ed eccoci arrivati all’ultima puntata, la sedicesima, del nostro viaggio tra i problemi, le difficoltà, le occasioni perdute dei nostri quartieri ma è stato anche un viaggio alla scoperta dei sogni, delle necessità, delle risorse che si potrebbero con pochi investimenti mettere a sistema e rendere fruibili per migliorare la qualità della vita degli abitanti. Perché quello che è emerso da questa ricognizione che in realtà è stata compiuta da Palazzo Barbieri e pubblicata nel Piano preliminare al Pat, la qualità della vita dei veronesi sta scivolando su un piano inclinato verso il basso e tranne poche eccezioni non si vedono possibilità di miglioramento nell’immediato. Concludiamo con la seconda puntata dedicata all’ottava circoscrizione, la più verde di tutto il territorio comunale dove è più sentita la necessità di un collegamento stradale urbano sotto le Torricelle per arrivare nella zona ovest, verso l’ospedale di Borgo Trento e la Valpolicella. Ma come vedremo sono anche molte altre le richieste per salvaguardare una zona che viene difesa con i denti da chi vi abita.
Valpantena Ovest: Marzana, Quinto, Poiano e zona Torricelle (che però ha problematiche diverse).
Quinto e Poiano sono i centri urbanizzati più grossi che di fatto vanno verso una fusione per continuità comprendendo anche Marzana: sono ormai un blocco unico. Questa zona residenziale sta diventando sempre più paese dormitorio, si vive sempre meno la realtà di paese (per mancanza di centri di aggregazione, cambiamento sistema economico e perdita dei negozi di prossimità, perdita del loro punto di socialità). La forte antropizzazione porta nuova cementificazione – nuove aree residenziali che sottraggono posto ad aree verdi vicino al paese e a cui non corrispondono servizi adeguati (strade, trasporti pubblici, socialità).
Costruzioni per lo più private, no social housing, con grande densità nelle parti urbanizzate (case che non “respirano”). Persino le parrocchie sono in difficoltà che spesso devono avere un parroco condiviso con chiese di altri paesi, per cui si viene a perdere un punto di riferimento importante anche per i giovani.
E’ una zona ancora a vocazione fortemente agricola dove si è assistito a una intensificazione della vite che è andata a soppiantare tante altre colture come ciliegi, ortaggi, lo stesso bosco e gli ulivi. L’olio della Valpantena fa parte dei prodotti tipici del Veneto, ci sono colture storiche che dovrebbero essere sostenute e valorizzate (anche per fini turistici).
Nella parte collinare urge manutenzione. Il territorio delle Torricelle è di proprietà demaniale, per cui la cura è molto rara
Torricelle. Dal punto di vista statistico consente al territorio comunale di avere una consistente percentuale di verde, in realtà è un verde non utilizzabile, scarsamente fruibile: si riscontra anzi l’abbandono della parte collinare che viene per lo più vissuta come zona di svago, ma manca la manutenzione del verde e dei sentieri, rileva il Comune. Ma il problema delle Torricelle, da sempre, è che si tratta di un’area verde di proprietà demaniale per cui la cura è molto rara; forse se diventasse di proprietà comunale qualche intervento in più, recuperando finanziamenti adeguati anche europei, si potrebbe fare.
Chi abita qui? Famiglie storiche, quindi anziani e loro familiari che vivono il paese ancora come tale, nelle sue botteghe (sempre meno numerose) e socialità. Sono arrivati nuovi residenti e famiglie, che però vivono il paese per lo più come dormitorio.
Nuclei di immigrati vengono fortemente supportati da parrocchie e associazioni quindi riescono ad inserirsi bene nel tessuto sociale.
Mobilità. La Valpantena è una zona di transito verso la Lessinia e soprattutto il sabato e la domenica soffre di intasamenti di auto dirette in Lessinia al mattino e di ritorno in serata. Chi si ferma lo fa per scopri ricreativi, per passeggiate sulle colline, dalla dorsale delle colline che consente perfino di arrivare in città o ad Avesa fino ai sentieri sopra Santa Maria in Stella con il Piccolo Stelvio..
Chi si sposta per andare fuori lo fa per motivi di lavoro, usando per lo più l’auto e creando congestionamenti.
Risorse. A livello di servizi, sono ben presenti scuole e sanità (ospedale di marzana prevalentemente per lungodegenze e riabilitazione, ma c’è la Guardia medica). I negozi di prossimità resistono.
Mancano i luoghi di aggregazione: c’è il teatro a Marzana, all’interno dell’ospedale, ma viene utilizzato molto poco. Potrebbe essere utilizzato di più. Per il resto, non c’è altro. La scuola di Poiano è chiusa da 18 anni e potrebbe essere un luogo di aggregazione di associazioni, che manca. Ci sono tante associazioni che però fanno fatica ad incontrarci e a trovare luoghi per riunirsi.
Spazi verdi: quelli attrezzati e di prossimità difettano di manutenzione, in particolare i parco giochi. Delle Torricelle abbiamo già detto.
Mobilità. Si sente molto forte il problema del mancato collegamento con la parte ovest della città. Gli autobus dell’Atv sono presenti e utilizzati
Necessità. Esistono problemi legati alla rotonda del Famila, a Poiano, pericolosa per chi proviene da Novaglie: è una rotonda non fatta bene per gli spostamenti. Ripristino dei centri di aggregazione. Avere un collegamento con la parte ovest, della zona dell’ospedale. Collegamento delle piste ciclopedonali (necessario collegamento con la galleria di via Volta che collega con via Carducci). Tutela massima del verde, niente cementificazione. Tutela e valorizzazione dei beni culturali presenti e servizi culturali. Promozione di edilizia sociale residenziale, non solo privata, per agevolare l’abitare dei giovani. Piscina pubblica. Biblioteche più attive (dovrebbero finalmente partire i lavori di ampliamento di quella di Quinto).
Tanto verde, ma piccoli paesi isolati. La zona ambita di Sezano, Santa Maria in Stelle, Maroni, Vendri, Nesente e Novaglie
Valpantena Est – Sezano, Santa Maria in Stelle, Maroni, Vendri, Nesente, Novaglie.
E’ una zona molto ambita, sono piccoli paesi e contrade con tanto verde. Il lato negativo è l’isolamento dal punto di vista della viabilità pubblica e dei trasporti. Le persone anziane o chi non ha mezzi di trasporto proprio non riesce a muoversi.(Fascia di criticità a metà mattina, bus che passa alle 9 e poi alle 13 – manca possibilità di rientrare ogni ora).
Chi abita qui? Residenti per lo più autoctoni, ma anche coppie giovani con figli. Stile di vita relativamente tranquillo, fuori dal caos urbano, con relazioni di vicinato. La qualità di vita è alta, sia per relazioni che per ambiente fisico.
Mancano però punti di aggregazione. Novaglie è molto partecipata dai giovani anche per la sagra. E’ emersa tra i giovani la mancanza di un luogo di aggregazione che non sia parrocchiale (che comunque è molto frequentato), ad esempio d locali. Circolo NOI efficiente, ma non vengono sentiti come spazi di aggregazione da tutti .
Necessità. Sistemare la rotonda di Poiano che è stata fatta molto male, impossibile da attraversare negli orari di punta. Traffico incentivato a scorrere più velocemente perciò chi viene dall’est deve tagliare la strada a chi va in tangenziale .
Serve una rotonda all’incrocio con via Belvedere perché si sono verificati incidenti per mancanza di visibilità. Strada della Giara pericolosa perché viene percorsa ad alta velocità mentre ci sono gli attraversamenti della ciclabile del progno Valpantena e uscite di aziende. Manutenzione del verde e dell’ambiente urbano. Trasformazione dell’area abbandonata dell’ex area Rover di Poiano ma esiste un progetto di trasformazione che prevede attività produttive per 30.000 mq per essiccazione erbette. Preoccupazione dei cittadini, si pensa che sia per logistica e quindi distruggerebbe la valle.
Molto sentita la necessità di creare un Parco delle colline sulla dorsale con una rete di sentieri che possa essere valorizzata a livello ambientale, ma anche di patrimonio culturale.
Trasformazioni. Per fortuna si è trasformato poco negli ultimi anni, è rimasto tutto abbastanza immutato e si vorrebbe rimanesse così. Non c’è stato molto sviluppo edilizio, ci sono state riqualificazioni, ma con aumento di auto e parcheggi.
Unica vera trasformazione: sono sparite le attività commerciali, è rimasta una trattoria e non c’è più l’alimentari. Spesa al Famila e in città, per questo difficoltà per persone anziane.
Problema del traforo: esigenza molto sentita, in passato la critica era rivolta a un progetto viabilistico che aveva uno scopo più commerciale che per servizio ai cittadini. Un traforo urbano, per auto e non per i camion, quindi con basso impatto ambientale, per collegare con la parte ovest della città non avrebbe grandi critiche. Viene percepito come un problema anche l’arrivo di aziende agricole che hanno portato verso la monocoltura della vite con impatto su patrimonio boschivo e conformazione della collina.
MB
(puntata numero 16-Fine)
Le precedenti puntate sono state pubblicate il 14, 15 gennaio (Prima Circoscrizione), 16, 17 gennaio (Seconda Circoscrizione), 20, 23 gennaio (Terza Circoscrizione), 28, 30 gennaio (Quarta Circoscrizione), il 3 e 5 febbraio (Quinta Circoscrizione), il 6 e 12 febbraio (Sesta Circoscrizione), il 17 e il 18 febbraio (settima Circoscrizione) e il 19 febbraio (Ottava Circoscrizione)