Ma la grande stampa nazionale ha puntato l’attenzione anche sul nuovo grande affare che è piovuto sul Lago di Garda e nel mirino è finita Mariastella Gelmini, l’ex ministra bresciana della Pubblica istruzione, appena rieletta con il Centrodestra: è lei come scrive Paolo Biondani su L’Espresso il grande sponsor del depuratore da 220 milioni. Prima di salire alla ribalta nazionale come parlamentare e ministro del quarto governo Berlusconi, infatti la Gelmini era stata presidente del consiglio comunale di Desenzano. Dal 2015 è diventata anche presidente della Comunità del Garda. In questi mesi si è battuta per questa nuova grande opera ambientale: il nuovo mega sistema di depurazione per sostituire l’attuale collettore. Il progetto è già decollato sulla sponda veronese del lago: a gestirlo sarà l’Azienda Gardesana Servizi (Ags), che da qualche tempo ha un nuovo presidente, che però è una vecchia conoscenza della politica veronese: Angelo Cresco, lo storico esponente del defunto Partito socialista craxiano, protagonista eccellente della Tangentopoli veronese negli anni Novanta, fa notare L’Espresso. Il progetto definitivo dev’essere pronto per oggi: domani si apriranno le buste. La ditta che ha impostato il progetto è altrettanto nota: la Technital.