Ha destato molta curiosità l’anticipazione della Cronaca di Verona di ieri sui nuovi progetti allo studio di Rfi e Regione Veneto per collegare con il treno sia i paesi della sponda veronese del lago di Garda da Peschiera a Garda e i parchi divertimenti come Gardaland, sia l’aeroporto Catullo che da decenni aspetta un collegamento su rotaia con la città.
Se i progetti per la nuova linea ferroviaria al servizio del lago di Garda verranno presentati l’11 settembre a Peschiera, le ipotesi per collegare Verona-Dossobuono-aeroporto saranno al centro di un incontro invece a Verona entro settembre.
Ma quali potrebbero essere i tempi? Qui c’è l’inghippo. Perché attualmente nel piano nazionale di Rfi per i collegamenti aeroportuali non è previsto ancora nulla per l’aeroporto di Verona. Almeno fino al 2032, cioè per i prossimi dieci anni. Quindi stiamo ragionando finora di ipotesi che sono ancora a livello locale e regionale e che devono ancora entrare nel circuito nazionale degli investimenti ferroviari.
Infatti i collegamenti ferroviari che Rfi ha previsto fino al 2032 per gli aeroporti e che sono già depositati in Parlamento riguardano 12 aeroporti tra i quali lo scalo di Verona non c’è. Ci sono invece Bergamo, Venezia (lunedì 4 il via ai lavori) e Genova e poi Bolzano e Firenze e altri al Centro sud e isole: Olbia, Perugia, Pescara, Brindisi, Salerno, Lamezia Terme, Trapani. Insomma, tra questi 12 ci sono anche i più stretti concorrenti del Catullo. A questo punto Verona si dovrà mettere in coda a meno che non ci sia una forte azione di lobbing politica cittadina per far inserire, una volta scelta la soluzione ritenuta più idonea, il collegamento in questa lista che arriva al 2032. Oppure attendere ancora. In ogni caso l’orizzonte temporale è di 10 anni quando invece la Tav è alle porte in città, i cantieri ferroviari sono aperti e non sarebbe male cogliere al volo l’occasione di questi lavori per aggiungere come compensazione anche il raccordo con lo scalo aeroportuale dove il numero di passeggeri dovrebbe aumentare.
Galleria e fermata sotto l’aeroporto. Le ipotesi di Rfi per portare il treno al Catullo partendo da Dossobuono. O metrò
Tra i progetti allo studio del gruppo di lavoro congiunto Rfi-Regione ci sono varie ipotesi per collegare l’aeroporto Catullo alla stazione di Porta Nuova.
La prima soluzione prevede uno sviluppo di 19 chilometri, di cui 6.5 in galleria con la realizzazione di una nuova bretella che si distacca dalla linea Verona-Mantova a nord di Dossobuono, sottopassa l’Aeroporto, lambisce Sommacampagna a sud e si ricongiunge alla linea Brescia-Verona a est di Peschiera del Garda. Sono state previste fermate per servizio viaggiatori a Sommacampagna e Aeroporto, quest’ultima in trincea profonda, prima del tratto in galleria,necessario a sottopassare l’intera area aeroportuale.
La seconda avrebbe uno sviluppo totale di 9.7 chilometri, di cui 3.8 in galleria con la realizzazione di una nuova bretella con sviluppo minore rispetto a quella della soluzione 1, poiché risale più rapidamente verso la linea Brescia-Verona.
Tale bretella si distacca anch’essa dalla linea Verona-Mantova a nord di Dossobuono, sottopassa l’Aeroporto, ma lambisce Sommacampagna a nord, anziché a sud, e si ricongiunge alla linea Brescia-Verona a ovest dell’attuale stazione di Sommacampagna, invece che a est di Peschiera del Garda. Anche in questo caso sono state previste fermate per servizio viaggiatori presso Sommacampagna e Aeroporto, quest’ultima in trincea profonda.
Ma il protocollo Rfi-Regione prevede anche alternative alla linea ferroviaria, per cui il collegamento con l’aeroporto potrebbe eventualmente, essere realizzato con un sistema lean (un collegamento “snello”) tra Verona Porta Nuova – Aeroporto o con il potenziamento del collegamento autobus già esistente. Le ultime due ipotesi sono già state contestate dal Pd veronese che si batte per una vera soluzione ferroviaria.
Ricordiamo inoltre che Rfi ha elaborato tre proposte anche per collegare i parchi divertimenti come Gardaland alla rete ferroviaria.
La prima soluzione avrebbe uno sviluppo di 19.2 chilometri di cui 5,5 in galleria: una nuova linea che, costeggiando la sponda veronese del Lago, andrebbe ad allacciarsi sulla linea storica Brescia-Verona, sia in direzione Verona che in direzione Brescia. A Garda, Bardolino, Lazise e Gardaland, spiegano i tecnici nella loro relazione, sono previste fermate per servizio viaggiatori.
La seconda soluzione si allungherebbe verso il Basso veronese e il mantovano, andando infatti fino a Valeggio, Villafranca e Mantova. Lo sviluppo totale pertanto sarebbe in questo caso 37.3 chilometri, di cui 10 in galleria.
Questo progetto “lungo” andrebbe a servire ulteriori località (Cavalcaselle, Salionze e Valeggio sul Mincio) innestarsi sulla tratta Mantova-Verona, a sud della stazione di Villafranca.
Infine, c’è una terza soluzione allo studio, che prenderebbe in esame la possibilità di agganciarsi al nuovo tracciato ferroviario della linea Tav del Brennero: 26.5 chilometri di cui 7.3 in galleria con una nuova linea verso Pastrengo, Bussolengo con arrivo a San Massimo dove il Comune vorrebbe creare una stazione per treni non ad alta velocità lungo il Brennero.