A un anno dalla presentazione del marchio territoriale, la Ciliegia delle Colline Veronesi è pronta per essere venduta con la sua nuova veste. La raccolta è iniziata tra le difficoltà dovute al maltempo, ma gli operatori del settore sono comunque fiduciosi che il consumatore riconosca la qualità del prodotto anche grazie all’ammiccante packaging.
La Ciliegia delle Colline Veronesi
Stamattina al Mercato Coperto di Campagna Amica, sito in Galleria Filippini in Via Macello 5 a Verona, gli attori dell’intera filiera si sono incontrati per fare il punto della situazione anche rispetto all’iter che porterà al riconoscimento dell’Igp per la Ciliegia delle Colline Veronesi.
In rappresentanza della Regione Veneto, titolare del procedimento, erano presenti Alberto Bozza, componente della terza commissione agricoltura, e il consigliere Stefano Valdegamberi.
L’immediato futuro della perla rossa di Verona è il tema sul tavolo del Gruppo di lavoro di Coldiretti Verona, nato proprio per assicurare una continuità alla tradizione cerasicola della nostra provincia. Il gruppo è composto dai rappresentanti dei mercati alla produzione, delle cooperative e dalle aziende agricole produttrici, oltre che da due commercianti privati; tutti presenti all’appuntamento di questa mattina.
I dati del comparto
I dati relativi al comparto sono stati illustrati da Giorgio Girardi, responsabile del settore ortofrutta di Coldiretti Verona e coordinatore del gruppo di lavoro.
“Verona rappresenta quasi l’80% della cerasicoltura veneta e ha bisogno di un percorso di certificazione. L’areale a cui si fa riferimento comprende i 54 comuni presenti sull’arco collinare veronese dove nel 2023 sono stati investiti a ciliegeto 1286 ettari, – 8,14 % rispetto al 2022. Secondo le stime del centro studi dell’area economica di Coldiretti Verona si registra anche un – 9,21 % di aziende agricole dedicate al settore: nel 2023 sono stati 2216 i fascicoli aziendali con superfici dedicate a ciliegeto”.
Il commento
Stefano Faedo, presidente dell’Associazione Ortofrutta Veneta, ha parlato della situazione del settore sottolineando “quanto sia fondamentale comunicare nel giusto modo la territorialità delle nostre produzioni: questa è una delle finalità più importanti della nostra associazione”.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato – era quello di dare un vestito a un prodotto destinato a distinguersi dagli altri dando continuità a un percorso iniziato con la Mela di Verona. E’ fondamentale aiutare il consumatore a riconoscere le nostre produzioni agricole legandole alla zona di provenienza per suscitare in lui una scelta consapevole nel momento dell’acquisto”.