Coldiretti: attacco UE al vino italiano Previsto un calo della produzione di uva dovuto agli effetti della riduzione dei fitosanitari

ALEX VANTINI

“E’ inammissibile che l’Unione Europea non si renda conto delle conseguenze disastrose che potrebbero scaturire da un atteggiamento inspiegabilmente denigratorio nei confronti di un comparto che rappresenta, oltre che cultura e tradizione, un business primario per il nostro Paese e per Verona”.
Queste le parole a caldo del presidente di Coldiretti Verona Alex Vantini a commento delle conclusioni dello studio complementare sull’impatto del cosiddetto Regolamento SUR pubblicato dalla Commissione europea.
In tale regolamento la prevedibile diminuzione della produzione di uva nell’UE dovuta a un contenimento forzato di prodotti fitosanitari utilizzabili in vigneto viene descritta come irrilevante in quanto non si tratterebbe di una coltura essenziale.
Le organizzazioni del settore vitivinicolo spagnole, francesi e italiane hanno reagito in modo compatto contro quello che sembra essere un vero e proprio attacco al comparto.
L’Unione Europea è il primo produttore di vino al mondo, con il 45% della superficie viticola mondiale. Questo settore ad alto valore aggiunto è vitale per molte regioni rurali europee, genera milioni di posti di lavoro e contribuisce in modo significativo alla bilancia commerciale dell’UE.
Tuttavia, questo studio prevede un calo della produzione di uva dovuto agli effetti della riduzione dei fitosanitari, stimato al 18% in Spagna, al 20% in Italia e al 28% in Francia, senza nemmeno valutare l’impatto del cambiamento climatico che andrebbe aggiunto a questa cifra. La Commissione europea aggiunge nello studio che la produzione di uva non è una coltura essenziale per la sicurezza alimentare europea e che una diminuzione della produzione di vino in Europa sarebbe irrilevante. Queste affermazioni ignorano l’enorme contributo economico, sociale e culturale del settore vitivinicolo in molte regioni dell’UE.
“Questo atteggiamento è totalmente inaccettabile – ha continuato Vantini – ed è incomprensibile che la Commissione europea ipotizzi e preveda la penalizzazione di un intero settore di grande importanza per l’economia europea. Gli operatori e le aziende vitivinicole sono da tempo impegnati nella transizione ecologica e continueranno ad esserlo. C’è ancora molto lavoro da fare e i nostri produttori devono poter portare avanti questo impegno per la sostenibilità ambientale senza inutili polemiche. Coldiretti chiede agli Stati membri e agli eurodeputati di prendere una posizione chiara su questo tema. Il vino è un importante prodotto economico e culturale in Europa. Il nostro settore chiede di essere sostenuto per continuare le azioni di transizione ecologica con regolamenti realistici e un calendario operativo, che permetta l’implementazione delle soluzioni alternative efficaci esistenti e in arrivo”.