I vaccini sono importanti per l’economia perché permetteranno a tutti di tornare a vivere in un modo quasi normale rispetto all’ultimo anno di pandemia, ma se da un lato questo, anche se con ritardi avverrà, non è ancora dato a sapere quali siamo le intenzioni del Governo rispetto ad un problema atavico che il settore dell’artigianato ha.
Stiamo parlando delle riforme per riuscire a meglio coniugare artigianato e sviluppo dei prossimi anni.
I pilastri della ripartenza basano i loro interventi sul peso della burocrazia, sulla giustizia civile, sullo sviluppo digitalizzato, sul credito e sulla formazione.
“Sono tutti temi noti da tempo – sottolinea il Segretario Regionale Andrea Prando – ma quella che oggi è cambiata è la possibilità di intervenire, attraverso il Recovery Plan, modificando radicalmente le regole del gioco e la burocrazia che vi sta intorno. E’ evidente che chi ancora ha retto l’impatto della pandemia lo ha fatto svuotandosi le tasche e investendo gran parte di quello che aveva accantonato per riuscire a resistere, e la ripartenza richiederà un notevole sforzo economico e di investimento, che comporterà un evidente indebitamento.
Per questo riteniamo, che le regole attuali non possano essere applicate, che servano dilatazioni di tempo per i rientri bancari, ad esempio, oppure accorpamento e semplificazioni fiscali, o strumenti nuovi di accesso al credito a alla finanza, procedimenti giudiziari civili certi, uso della digitalizzazione nella burocrazia pubblica e accompagnamento alla professionalità sostenuto per i giovani imprenditori, speso dimenticati in questa fase. Come Federazione, sarà questo il messaggio della ripartenza che trasmetteremo e così faranno anche tutte le nostre associazioni”.