Coffele, passione in continua crescita Per la ricerca di un’eccellenza di uno dei territori più vocati della zona del Soave

Una passione cresciuta negli anni. Per la terra, per la vite e per la ricerca di un’eccellenza di uno dei territori cru più vocati della zona del Soave Classico. Ecco l’elemento che ha permesso la fondazione dell’Azienda Agricola Coffele. Abbiamo chiesto a Chiara Coffele, Direttore commerciale di raccontarci questa azienda che si estende su un parco viticolo di 27 ettari, coltivato prevalentemente a Garganega, ma anche a Trebbiano di Soave e Chardonnay, oltre ai più recenti Merlot e Cabernet Sauvignon.
Quando è nata e per iniziativa di chi l’azienda Coffele?
La storia dei nostri vini narra dell’incontro tra i nostri genitori: Giovanna Visco, ultima erede della famiglia Visco, storica azienda vitivinicola di Soave, e Giuseppe Coffele, insegnante di lettere e filosofia, per tutti “Il Prof”. Dopo molti anni spesi a ripristinare i vigneti, iniziano a vinificare, fondando l’Azienda Agricola Coffele.
Oggi l’Azienda è guidata da noi figli, Alberto e Chiara, rispettivamente enotecnico e responsabile commerciale. Siamo stati i primi produttori del Soave Classico ad ottenere la certificazione biologica a partire dalla vendemmia 2014. Da qualche anno è anche partito un nuovo progetto in Valpolicella, precisamente in località Campiano, per una piccola produzione di Valpolicella e Amarone della Valpolicella.
Cosa è possibile trovare nei vostri vini?
Un forte legame col territorio, che si traduce in un rapporto sano tra uomo e natura. Ci riteniamo viticultori attenti, che operano nel rispetto della terra che ci ospita e delle risorse naturali, senza prevaricazioni e con tanto amore. Essere imprenditori agricoli di successo per noi significa andare alla ricerca continua di opportunità ecosostenibili da poter “mettere in campo”.
Quali sono gli elementi che vi contraddistinguono?
Il cardine è il giusto connubio tra le antiche tradizioni e il legame con la storia, la cultura della nostra zona e delle sue famiglie e la scienza e le nuove tecnologie. Penso al fruttaio Le Sponde, un luogo unico immerso nella natura con un panorama mozzafiato sulla vallata coltivata a vigneti, dedicato alla produzione del pluripremiato “Le Sponde” Recioto di Soave DOCG Classico. Nasce da un’idea storica, perché quando un tempo si produceva pochissimo, l’uva veniva appesa per l’appassimento nei granai. Oggi continuiamo a farlo, selezionando solo i grappoli più maturi, sani e spargoli della nostra Garganega.
Mi descriverebbe il vino maggiormente rappresentativo della vostra azienda?
Il vino più rappresentativo dell’Azienda ed anche quello con il più alto valore affettivo è sicuramente il nostro “Ca’ Visco” Soave Doc Classico. Si tratta del Soave che nostro padre ha dedicato alla famiglia di nostra madre, della quale lei è l’ultima erede. Abbiamo impiegato vent’anni per selezionare i migliori vigneti dell’azienda e dalla perfetta combinazione della Garganega con il Trebbiano di Soave nasce questo vino che affina solo in acciaio, che ammalia per i suoi sentori aromatici e la sua morbidezza inziale, lasciando però lo slancio finale ad un’acidità felina.
Cosa vi augurate dal futuro?
Ci dedicheremo ad una revisione del packaging dei vini. Come ambizione più grande c’è la volontà di riuscire sviluppare due aspirazioni: riuscire a sfruttare il calore prodotto dal compostaggio per il riscaldamento di piccoli ambienti e favorire il turismo green per offrire un pacchetto che sia anche didattico, alla stregua di una piccola università diffusa.
Tre parole per descrivere la filosofia dell’azienda
Sostenibile: siamo il primo produttore della zona del Soave Doc Classico a poter ufficialmente inserire in etichetta la qualifica “biologico” e l’Eurofoglia.
Accogliente: l’accoglienza era il caposaldo della formazione di nostro padre, che insegnava che l’ospite va accolto con riguardo, delicatezza e umiltà.
Coerente al proprio stile e ai propri valori.

Stefania Tessari