Codive, è qui l’agricoltura del futuro Con il recupero dei vecchi vitigni. Faccioni: “Salvaguardare il reddito delle imprese’’

“La viticoltura del futuro tra sostenibilità e mutamenti climatici” è il convegno organizzato da Condifesa Verona CODIVE e Asnacodi Italia che si è svolto a Vinitaly in Sala Respighi a Verona Fiere.
Il presidente del CODIVE Verona Luca Faccioni nei suoi saluti di apertura ha evidenziato: “Salvaguardare il reddito delle imprese agricole mediante forme assicurative e mutualistiche, è sempre stato l’obiettivo principale di CODIVE. Ma alla luce della nuova e moderna agricoltura, ci stiamo impegnando attivamente per poter offrire ai nostri associati nuove possibilità che possano coniugare tutela del reddito e sostenibilità con uno sguardo al futuro”.
Presente anche il consigliere regionale Alberto Bozza della Commissione agricoltura.
A seguire, il presidente di Asnacodi Italia, che riunisce 43 Consorzi di difesa, Albano Agabiti.
Il Direttore del Consorzio Tutela Vino Valpolicella Matteo Tedeschi si è focalizzato sulla sostenibilità in viticoltura e il sistema SQNP in Valpolicella.
Il Presidente Onorario WBA Onlus Gianfranco Caoduro e il Presidente Consorzio tutela Lessini Durello Paolo Fiorini hanno presentato i principi della viticoltura “amica della biodiversità” applicati dal 2014 ad oggi nelle aree dell’Est Veronese (Consorzio Vini Soave e Consorzio Lessini Durello).
“Il recupero delle antiche varietà viticole del territorio: un importante patrimonio per la viticoltura futura” è stata la relazione di Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi di G.R.A.S.P.O, gruppo ricerca ampelografica sostenibile per la preservazione della biodiversità viticola. L’associazione nasce da un’idea di tre enologi Aldo Lorenzoni, Luigino Bertolazzi e Giuseppe Carcereri de Prati, con la passione per la ricerca attiva sul fronte del recupero di antichi vitigni abbandonati.
“L’azione di Graspo – ha sottolineato Lorenzoni – si è sviluppata inizialmente nell’ambito del territorio veneto ed in particolare in Alta Lessinia dove storicamente non erano mai state attivate indagini in questa direzione’’.
Al termine dell’incontro, moderato da Enzo Gambin, Direttore AIPO Verona, i partecipanti hanno degustato microvinificazioni dei vitigni autoctoni.