Coca allo stadio, è scontro politico “Silenzio assordante di Polato, Padovani, Gelmetti e Maschio”. L’indagine va avanti

Polemica a distanza dopo i clamorosi arresti messi a segno dalla Polizia relativamente al grande giro di cocaina scoperto all’interno dello stadio Bentegodi. Così gli esponeneti di +Europa Anna Lisa Nalin ed Enrico Migliaccio chiedono a gran voce “di fronte al silenzio assordante della destra” dove sono, in questa occasione, gli esponeneti di spicco come Padovani, Gelmetti, e Maschio?
“Il questore – dicono – ha chiesto la collaborazione della società Hellas Verona per escludere dal mondo sportivo chi è coinvolto in questi reati perpetrati in massima libertà prima dopo e durante le partite di calcio. Zitti e coperti – aggiungono – se ne stanno pure gli esponenti della destra veronese appartenenti a Fratelli d’Italia. Nello specifico il consigliere Regionale e consigliere comunale di Verona Daniele Polato, il deputato e consigliere comunale Marco Padovani, il senatore veronese Matteo Gelmetti e non da ultimo Ciro Maschio, deputato e segretario provinciale veronese. Tutti sempre pronti a strepitare invettive proibizioniste di fronte all’uso di qualche spinello da parte di giovani e meno giovani, arrivando anche a inaccettabili attacchi contro esponenti di +Europa che della legalizzazione della cannabis- e solo della cannabis- hanno fatto una battaglia politica dentro e fuori al Parlamento italiano. Oggi che i 3 “moschettieri” proibizionisti si trovano di fronte ad indagini che hanno fatto emergere un legame profondo tra una parte del tifo organizzato, spaccio e utilizzo di cocaina (non si parla quindi di spinelli) oggi rimangono totalmente silenziosi? Si tratta di una vicenda gravissima per il nome di Verona e dello Stadio Bentegodi, la destra veronese non ha nulla da dire? Hanno perso la parola perché tocca importanti sacche di voto del proprio elettorato?
Tra l’altro – concludono – la centrale del traffico era in un bar che porta proprio il nome di Bentegodi, il benefattore dello sport scaligero, del quale ricorre il 150simo anniversario della morte. Sarebbe il caso, oltre ai trenta giorni di chiusura decretati dal Questore Massucci, di pensare ad un cambiamento del nome di questo locale per tutelare la memoria di un cittadino eccellente che ha forgiato la storia dello sport veronese?”
Gli esponeneti di +Europa concordano infine con il sindacato di Polizia Siulp che ha sottolieato come un traffico ingente, che coinvolgeva un centinaio di persone e che andava avanti da tempo, non poteva che avere molteplici coperture.
L’augurio è che le organizzazioni della tifoseria isolino i protagonisti della cronaca giudiziaria.