Grandi soddisfazioni in casa Coati: riaprono le frontiere del mercato giapponese e uno dei primissimi stabilimenti in Italia ad aver ottenuto l’autorizzazione all’export è proprio quello del salumificio in Valpolicella. L’orgoglio di Coati è ancora più grande se si pensa che questo importante risultato arriva a meno di un anno dall’incendio che ha raso al suolo lo stabilimento di Arbizzano di Negrar. Il Salumificio Coati non ha esitato e in pochi mesi ha ripreso la produzione, riprogettando il nuovo stabilimento per realizzare un sito produttivo all’avanguardia, dimostrando di avere tutti i requisiti necessari per poter esportare in Giappone.
“Quella che ci ha portato a essere uno dei primi stabilimenti autorizzati a riprendere l’export di carni e prodotti a base di carne suina in Giappone è stata una procedura lunga e complicata – spiega Giampaolo Coati, Direttore Generale Salumi Coati – Siamo molto orgogliosi di questo importante risultato, che arriva a quasi un anno dall’incendio e che premia un impegno che non è mai venuto meno, nonostante le difficoltà. A tutti i nostri collaboratori va un sentito ringraziamento: è soprattutto grazie a loro che siamo riusciti a ripartire, più forti di ogni avversità, dimostrando di essere all’altezza dei più alti standard internazionali. Desidero ringraziare ASSICA, il Ministero della Salute, il Ministero dell’Agricoltura, il Ministry of Agriculture, Forestry and Fisheries giapponese, l’Ambasciata italiana a Tokyo e tutte le autorità giapponesi. Questa ottima notizia – conclude Giampaolo Coati – porta una ventata di ottimismo per affrontare al meglio le sfide che riserva il 2024: anno che continuerà a vedere l’export tra gli obiettivi di crescita dell’azienda”.