Più soggetti in rete per una politica inclusiva che affronta in modo articolato questioni complesse, come il problema abitativo di persone migranti e con orientamenti sessuali diversi. Il supporto del Comune si inserisce nel solco del percorso avviato l’anno scorso con l’adesione alla rete R.e.d.y per una città aperta e inclusiva.
Co-housing migrante Verona è un progetto del Circolo Pink GLBTQE Verona e del Gruppo Sportivo San Nazaro Associazione Sportiva Dilettantistica “Gigi Piccoli”, che risponde all’esigenza abitativa di persone migranti di diversi orientamenti sessuali.
Sostenuto economicamente dalla chiesa Valdese nazionale grazie ai fondi dell’8×1000 della stessa chiesa, il progetto ha trovato il supporto dell’Amministrazione, che ha risposto positivamente alla richiesta del Circolo Pink individuando due appartamenti da destinare al co-housing. Un intervento a costo zero per il Comune, visto che l’affitto è a carico della Chiesa Valdese nazionale che ha provveduto anche a fornire l’arredamento. Piccoli lavori di sistemazione sono stati eseguiti dai volontari delle associazioni che aderiscono al progetto e dai ragazzi che abitano le due case. Si tratta di 6 ragazzi connotati da un background migratorio e di diversi orientamenti sessuali, tutti occupati lavorativamente e che stanno seguendo un percorso di inclusione nella comunità in cui vivono.
Il progetto, che prevede anche la partecipazione dei migranti a tre laboratori su sport, cucina e diritti dei lavoratori, è arrivato oggi alla sua terza fase, ovvero quella che vede l’ingresso nelle case dei migranti e l’organizzazione della convivenza che avviene con la supervisione delle associazioni ma che garantisce ampi spazi di autogestione.
“Un progetto che non costa nulla al Comune e che vede l’impegno dell’Amministrazione rispetto a persone che potrebbero essere discriminate per il loro colore della pelle o per l’orientamento sessuale – ha detto l’assessore al Patrimonio Michele Bertucco-. Quando ci è arrivata la richiesta del Circolo Pink GLBTQE Verona abbiamo verificato la disponibilità di due appartamenti che avessero le caratteristiche richieste, oggi sono già abitati”.
“Viene data risposta alla necessità di un alloggio ma anche di costruzione di un percorso di condivisione all’interno della comunità – ha detto l’assessore alle Pari opportunità Jacopo Buffolo-. Un progetto di crescita e di piena integrazione, nel solco del percorso avviato dall’Amministrazione per una città aperta e inclusiva, che mette la multiculturalità al centro e che è capace di dare risposte alle diverse esigenze e, nel caso specifico, di fare sentire a casa ragazzi che arrivano da Paesi diversi”.
I dettagli del progetto e del suo percorso sono stati illustrati dal presidente del Circolo Pink GLBTQE Verona Giovanni Zardini. “Dopo quasi sette anni di lavoro con il gruppo di accoglienza ed autoaiuto per richiedenti asilo e migranti LGBT, il Pink Refugees, abbiamo compreso come la casa sia un bisogno primario e di difficile soddisfazione, e abbiamo deciso così di costruire un progetto di co-housing per migranti – ha detto Zardini-. Ottenuto dalla Chiesa Valdese l’ok al supporto economico al progetto, abbiamo iniziato nel novembre 2022 a cercare le case nel mercato immobiliare privato, tuttavia senza successo.