Clown dottori, “eccoci qua”

Quando usciremo dalla quarantena, a risentirne saranno anche coloro che non ricevono più assistenza dalle varie associazioni di volontariato, ancora completamente ferme. Una delle tante è quella dei clown dottori, che si occupano di portare un sorriso a chi si trova in difficoltà. Abbiamo intervistato Mariano, nome d’arte “Calimero”, che fa parte di una delle più grandi associazioni di questo tipo che operano su tutto il territorio veronese.
“Il coronavirus ci ha tirato via quasi il 90% del lavoro. Il nostro gruppo, che conta circa 150 membri in totale, si rivolge ad un ‘pubblico’ che va dagli 0 ai 100 anni: non solo reparti di pediatria con i bambini, ma anche case di riposo, strutture per disabili e tutti gli altri dipartimenti degli ospedali”.
Un pubblico molto vasto quindi, che si ritrova da due mesi completamente solo a causa del virus. Pur essendo in apparenza un elemento superficiale, il sostegno psicologico è infatti molto importante per chi attraversa un momento difficile a livello di salute o a causa dell’età, e il beneficio che i clown dottori possono portare è essenziale. Ma rinunciare ad un aiuto concreto non è nella natura di dottori dal naso rosso. “Grazie alla nostra associazione abbiamo acquistato 6mila mascherine da donare nelle varie strutture di ricovero dove noi operiamo. È tutto quello che possiamo fare, per ora, ma il gesto è stato accolto con grandissimo affetto”. Negrar, Peschiera del Garda, Malcesine, Lazise, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Bonavigo e Bussolengo sono solo alcuni dei paesi dove risiedono gli enti per i quali opera l’associazione.
Oltre alle mascherine però, non si fermano le attività di volontariato online: “Facciamo molti video buffi da mandare alle Residenze Sanitarie per Disabili che ci conoscono, così da regalare un po’ di allegria e far sapere che noi ci siamo lo stesso. Per cercare di strappare lo stesso un sorriso… che è quello che noi clown sappiamo fare meglio”.

V.F.