Attenzione, sorpresa: a Verona il clima nel 2023 è stato migliore che in molte altre città del Veneto e d’Italia. Lo certifica l’indagine svolta dal Corriere della Sera insieme con IlMeteo.it sulla base di una serie di parametri climatici che vanno dall’umidità alle ondate di calore, dalla pioggia alla siccità, del vento alla nebbia.
Ma in tutti questi parametri, va detto, ne manca uno, secondo noi fondamentale: la qualità dell’aria in base all’inquinamento per lo smog, che sappiamo essere al top nella pianura padana e che condiziona lunghi periodi invernali in presenza dell’alta pressione.
Detto questo, vediamo i risultati del Veneto dove, come anticipa il Corriere, il riscaldamento globale ha peggiorato molto la situazione, visto che retrocedono in classifica, rispetto al 2022, 5 città su 7.
Per esempio Venezia, che era la città in cui si viveva meglio ora non solo è al terzo posto nella regione ma è pure crollata dalla tredicesima alla trentacinquesima posizione a livello italiano.
I dati positivi per il Veneto arrivano da Verona che conquista il primato in Veneto e che nella graduatoria nazionale risale dal 57° al 27° posto; migliora anche Rovigo, quarta in regione e risale dal 91° al 63° posto in Italia.
Nel Veneto alle spalle della capolista Verona troviamo Belluno in seconda piazza però a livello nazionale retrocede di cinque posti e si piazza 29ma; Vicenza scivola dal terzo posto al quinto in regione e in Italia dal 40esimo al 66esimo; e poi Treviso e infine Padova che alivello nazionale precipita all’84° posto perdendo 36 posizioni.
Lo studio riporta i risultati inerenti 108 capoluoghi e tarati in base a 17 parametri, tre in più rispetto al 2022, cioè: giorni di gelo (in cui la temperatura minima scende sotto lo zero), caldo estremo (giornate sopra i 35 gradi) ed eventi estremi (precipitazioni sopra i 40 millimetri e raffiche di vento oltre i 40 chilometri orari).
Gli altri indicatori sono: brezza estiva, umidità, nebbia, escursione termica, giorni freddi, indice di calore, ondate di caldo, notti tropicali, soleggiamento, siccità, nuvolosità, piogge, piogge intense e raffiche di vento. Tutti fenomeni che Verona ben conosce.
La vicinanza del Garda è un beneficio
“Il Veneto ha risentito molto dell’aumento delle temperature, perché la maggioranza del territorio si trova in pianura — spiega Lorenzo Tedici, meteorologo e responsabile media per iLMeteo.it — il caldo è aumentato, soprattutto nei valori minimi”.
“E poi, -prosegue- rispetto alla siccità del 2022, ha registrato un aumento delle piogge che ha generato più umidità, rinvigorendo il fenomeno della nebbia, fortemente ridimensionato nel 2022. Il clima si sta tropicalizzando, gli inverni sono meno rigidi, d’estate c’è afa e il Veneto è la regione afosa per antonomasia”.
E anche a Verona in queste ultime stagioni si è avuto meno freddo e molta più afa, con grave disagio per le fasce di popolazione più fragili.
In particolare Venezia risulta penalizzata da afa, nebbia e alta nuvolosità.
Ma Verona perché è risalita in classifica?
Merito del vicino lago di Garda.
“È migliorata molto Verona — sottolinea Tedici — perché sono diminuiti l’indice di calore, scendendo da 62 a 39 giornate con le temperature uguali o superiori ai 30 gradi per almeno un’ora al giorno, i giorni di caldo estremo, da 10 a 4 in un anno, e anche i giorni di gelo, da 53 a 37”.
“Incide -sottolinea- la vicinanza del lago di Garda, che favorisce un clima temperato”.
Al contrario Padova nel 2023 ha sofferto le ondate di calore più lunghe, per il caldo estremo è 40esima in Italia e per contro i giorni di gelo sono diminuiti da 48 a 34. Ma tutta la Pianura Padana è in sofferenza”.
E così ci aspetta un’estate con giorni molto caldi, oltre i 34 gradi, interrotti da violenti nubifragi che si alimentano proprio del grande caldo. Con possibili grandinate.