Fridays for future è tornato anche a Verona: così anche le strade del centro storico hanno visto sfilare il corteo del quarto Global climate strike for future, lo sciopero globale dei giovani e degli studenti per il clima ispirati dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg. Il quarto sciopero globale per il clima è stato denominato Block friday in polemica con il Black friday, giorno in cui le grandi catene offrono promozioni a prezzi stracciati per incrementare le proprie vendite. Il block friday si propone infatti di boicottare questa giornata, in segno di protesta contro le multinazionali, maggiori responsabili delle emissioni nocive per l’ambiente. «È giunto il momento di mettere da parte il profitto di pochi e contribuire a rendere possibile un futuro sostenibile per tutti gli esseri viventi che abitano questo pianeta», così recita l’evento Facebook del quarto sciopero globale per il clima di Fridays for future. Il corteo dei Fridays for future di venerdì 29 novembre a Verona ha preso il via da piazza Bra, sotto Palazzo Barbieri, e si concluso dopo qualche ora. Scopo della manifestazione è chiedere ai politici, in particolar modo a quelli locali, di agire concretamente contro i cambiamenti climatici. La manifestazione, come annunciato, è statabre sarà caratterizzato da una novità: dopo il corteo lungo le vie cittadine, i partecipanti hanno fatto un die-in, un tipo di protesta che consiste nel simulare la propria morte. Sdraiati in piazza Bra davanti a Palazzo Barbieri, i giovani di Verona hanno protestato così nel Friday for Future. A due mesi dallo sciopero globale del 27 settembre, hanno detto, non vedono azioni concrete in favore del clima e chiedono all’amministrazione comunale di agire senza più scuse. La stessa richiesta scritta su uno striscione.”Fridays for future” a Verona, manifestanti simulano la loro morte in piazza Bra per «scuotere le coscienze». Verona ancora non sta facendo la sua parte – fanno sapere i manifestanti – e noi scendiamo in piazza per ripetere forte e chiaro che non siamo disposti a rinunciare al nostro futuro: invertire la rotta è ancora possibile ed è doveroso».