E’ sempre allerta meteo perché è stato sfiorato il disastro e nelle prossime ore sono attese nuove piogge forti. Il governatore Lyuca Zaia ha fatto il punto sulla situazione con la Protezione civile e l’assessore Bottacin. Aperta l’unità di crisi, dichiarato lo stato di emergenza. “E’ un autentico disastro, abbiamo aperto tutti i bacini di laminazione che ci hanno salvato. Ne abbiamo aperti 6, di cui 5 nel Vicentino e uno, la Colombaretta, in provincia di Verona. E’ stata la prima volta, mai avevamo dovuto aprire tutti i bacini di laminazione. Del resto ci sono state piogge eccezionali, con 229 millimetri in 6 ore: senza i bacini oggi avremmo i gommoni in giro per le città. E’ il quantitativo di pioggia che se cade in 24 ore provoca un’alluvione, questa volta è caduto in sole 6 ore. Non ci aspettavamo un’alluvione a metà maggio. Siamo in un momento di oggettiva difficoltà. A memoria ricordo di alluvioni importanti, marzo 2011, ma altri fenomeni così non se ne ricordano in questa stagione. Un fatto inusuale. E’ stata istituita l’unità di crisi con coordinatore l’assessore Bottacin e dichiarato lo stato di emergenza. Entriamo nel protocollo operativo di un’alluvione vera e propria. Un evento calamitoso particolare, ci sta mettendo in difficoltà, una piovosità anche di 70 millimetri in mezz’ora, con rovesci fortissimi. I bacini di laminazione sono pieni, quello di Montebello ha 3 milioni di metri cubi di acqua.Non ci sono stati feriti ma case evacuate. E tre sfondamenti arginali a Isola Vicentina, Zimella e Villaverla. Un paio di ponti sono andati distrutti a Malo”
PREVISIONI. Le previsioni per le prossime ore ci impongono di dire ai cittadini di fare molta attenzione. Gli argini possono sfondare, state lontani dagli alvei dei fiumi. Ancora 24 ore di difficoltà e attenzione.Linee ferroviarie interrotte, la Vicenza Grisignano Schio. Ai cittadini dico di muoversi lo stretto necessario perché spesso gli argini sono dei colabrodo per nutrie e tassi che li scavano e indeboliscono. E i problemi tra Zimella e Cologna veneta sono nati proprio per gli argini da consolidare. E non è ancora finita. Siamo in collegamento con Friuli e Trentino per Tagliamento e l’Adige.
Agricoltori in ginocchio, danni enormi
E fino a ieri sera i Vigili del fuoco di Verona hanno effettuato circa 50 interventi per allagamenti e smottamenti che hanno colpito in particolare la zona dell’est sud/est veronese. Non risultano persone ferite. Tra i comuni più colpiti: San Bonifacio, Soave, Bevilacqua, Legnago, Albaredo d’Adige. Criticità e disagi anche a San Giovanni Ilarione (dove oggi le scuole sono rimaste chiuse) e a Roveredo di Guà. Chiusi i guadi sui terrenti nei comuni di Tregnago e Illasi. Impegnati, oltre a squadre di vigili del fuoco veronesi, anche pompieri provenienti dai comandi di Rovigo e Treviso per il proseguo delle operazioni. Alle 8 di questa mattina, erano 11 gli interventi ancora in esecuzione, 20 gli interventi in attesa. Critico il bilancio di Coldiretti Verona. “Una bomba d’acqua sulle campagne venete ha allagato centinaia di ettari già seminati tra Padova e Vicenza, mentre nell’est veronese gli smottamenti hanno trascinato detriti e fango nei vigneti e nei ciliegeti. Il bilancio è ancora da tracciare – spiegano i tecnici della Coldiretti Veneto – ma è già stato d’allerta per l’agricoltura regionale. Le maggiori criticità nella provincia veronese si sono registrate ad est: nei vigneti in Val d’Alpone e in Val d’Illasi, dove si sono riversati terriccio e sassi lasciando ristagni diffusi sui terreni e provocando smottamenti. A Zimella il Guà ha rotto gli argini allagando ampie aree nei comuni di Cologna Veneta e di Roveredo. In queste ore si temono le conseguenze della rottura del Guà nel legnaghese dove si potrebbe manifestare il fenomeno del ristagno idrico che procurerebbe l’asfissia radicale delle piccole piantine appena spuntate dal terreno”.
Coldiretti Verona sta raccogliendo dagli agricoltori le segnalazioni dei danni per individuare e delimitare le aree colpite e le coltivazioni maggiormente coinvolte per poi procedere in accordo con i comuni con le segnalazioni del caso.
Si registrano già ingenti alle strutture, dagli impianti di vigneti e frutteti, al manto di terreno fertile che in alcuni casi è stato spazzato via del tutto mentre in altri è stato completamente sommerso dai detriti.
“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici violenti è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – l’intervento di Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona – si manifesta con una più elevata frequenza, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono il reddito degli agricoltori per i gravi danni subiti”. “Inoltre – conclude Vantini – non si possono poi ignorare le conseguenze di una presenza sempre più pesante delle specie animali che intaccano la solidità degli argini”.
Per Confagricoltura nel Veronese il quadro è critico a Sud ed Est, dove alcuni torrenti hanno tracimato in alcuni punti. La tensione tra gli agricoltori è alta: “Ci auguriamo che chi coltiva cereali abbia impostato un piano programmato contro le fitopatie – rimarca Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. In caso contrario, il rischio di infezioni fungine è alto. Chi ha seminato il mais questa settimana dovrà attendere qualche giorno per vedere se ci sono stati danni, ma i guai veri ci saranno se continuerà a piovere”.
Cologna e Roveredo di Guà sono ko
Alluvioni e maltempo a maggio sono un evento eccezionale, rarissimo e assolutamente devastantge per i campi, perché sono appena stati seminati. E il violentissimo temporale delle scorse ore ha fatto gravi danni in moltissime coltivazioni della nostra provincia.
Secondo l’analisi del Codive, il Consorzio che si occupa delle assicurazioni agevolate in agricoltura, l’agricoltura veronese è stata colpita da abbondanti piogge venti forti e alllagamenti: nella bassa Veronese, nelle zone di Cologna Veneta, Pressana e Roveredo di Guà, Nogara e Sanguinetto le precipitazioni hanno raggiunto i 60 millimetri.
Il Consorzio prevede danni su cereali, in particolare sul mais appena seminato e allettamenti su frumento ed orzo. Danni anche su orticole, patate e pomodoro nel Colognese.
“E’ ancora presto fare una stima dei danni – osserva il direttore di Codive Michele Marani – è necessario attendere l’evoluzione del maltempo di oggi. Oltre a fenomeni di asfissia causati da anomale precipitazioni stiamo monitorando le eventuali conseguenze del vento forte che sta imperversando nel nostro territorio e che ha colpito frutta, viti e orticole”.
Gli effetti della pioggia si sono verificati anche nell’areale dell’alta Val d’Alpone, in particolare S. Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara e Roncà su vigneti e ciliegi con danni da cracking alle ciliegie.
“Nei prossimi giorni – conclude Marani – potremo fare una stima più esatta sia in merito alle zone colpite che alle colture danneggiate”.