Cittadinanza e referendum L’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno

Lavorare su come comunicare temi complessi quali le migrazioni significa incidere non solo a livello comunicativo ed educativo, ma anche sociale e politico, significa contribuire a società basate sul rispetto e la giustizia sociale.
Se ne è parlato alla Provianda, nell’ambito della Festa d’Aprile, in un evento promosso da Progettomondo, nell’ambito dei “Tutta un’Altra Storia – Nuove cornici narrative contro la discriminazione e l’odio” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo.
“Il Narrative Change è un approccio che stiamo veicolando perché si assuma una comunicazione capace di aprire spazi di dialogo con il centro fluido, o il pubblico scettico, quella parte di cittadinanza che magari su alcuni fenomeni non è informata ma esprime grande preoccupazione”, ha detto Simohammed Kaabour, uno dei 5 esperti di Narrative Change in Italia.
Liridona Rexha del Movimento Italiani Senza Cittadinanza lancia un appello chiaro: votare sì al referendum sulla cittadinanza che si svolgerà l’8 e il 9 giugno e che, tra i vari punti, ha quello di ridurre da 10 a 5 anni di residenza legale ininterrotta in Italia per i cittadini e cittadine extra UE, per poter presentare la domanda di concessione della cittadinanza italiana.