Il presidente degli architetti veronesi non ha dubbi.
“Verona – dice – deve essere città metropolitana perché le potenzialità ci sono tutte. Ci sono, però dei nodi da risolvere, a partire dal chiarire le idee su quale deve essere lo sviluppo futuro della città, idee che vanno condivise con tutti coloro che la città la vivono e la progettano, a partire dagli Ordini professionali. Traffico e mobilità, densità ed espansione urbana, rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale e tutela del patrimonio culturale: sono i cinque punti del manifesto degli Architetti di Verona per i 100 anni che l’Ordine compie quest’anno. Cinque punti per una città inclusiva, smart, il più possibile a misura d’uomo, dove i cittadini possano muoversi liberamente con i mezzi pubblici il più possibile, e quindi tornare ad avere un’idea della città di prossimità”.
Un pensiero va al Centro Storico che si sta svuotando e al patrimonio veronese che per l’80% è vincolato. C’è poi il problema del traffico. “Per diminuirlo – conclude – vanno fatte anche scelte impopolari come quella di allargare la ztl in determinate fasce orarie”.