Cina, ancora sotto accusa Oltre a Trump, l’Australia “I cinesi hanno all’inizio negato l’esistenza della malattia...”

Continuano le accuse alla Cina da parte degli Stati Uniti in merito all’origine e alla diffusione del Covid-19. L’ultimo attacco arriva dal segretario di Stato americano, Mike Pompeo: “Ci sono numerose prove sul fatto che il coronavirus arrivi dal laboratorio di virologia di Wuhan”, ha detto. Pompeo ha poi aggiunto che sul virus “la Cina ha fatto tutto quello che ha potuto per tenere il mondo all’oscuro di tutto”.
Una nuova notizia, che può essere inserita tranquillamente nella categoria “cospirazione”, arriva dal quotidiano The Daily Telegraph in Australia, che sarebbe entrato in possesso di un documento – redato dall’alleanza di intelligenza “Five Eyes” – che attesterebbe come il governo cinese abbia deliberatamente nascosto o distrutto prove circa lo scoppio iniziale del Coronavirus. Nel documento verrebbero alla luce i sotterfugi messi in atto dalla Cina e illustrerebbe come Pechino inizialmente abbia negato che la malattia possa essere trasmessa tra umani.
Inoltre, i cinesi avrebbero impedito ad alcuni medici “scomparsi” di avvertire dell’epidemia e avrebbero rifiutato di fornire dei campioni agli scienziati internazionali che cercavano di trovare un vaccino. Su ordine di Trump, che ha chiesto al governo cinese di pagare un risarcimento per la sua presunta negligenza nel consentire alla pandemia di diffondersi in tutto il mondo, l’ntelligence statunitense starebbe conducendo un’indagine.
Infine, secondo il documento il lavoro di un team di Wuhan prevedeva la scoperta di campioni di Coronavirus all’interno di una grotta nella provincia dello Yunnan per ottenere la sintesi di Covid-19 derivato da pipistrelli che non poteva essere curato.