Le ultime stime evidenziano che sono almeno 400 i milioni di danni nel nord Italia causati dalla cimice asiatica, senza conteggiare quelli dei kiwi di cui non si hanno ancora i dati. C’è attesa per le prossime decisioni del Governo e dell’Unione Europea a sostegno degli agricoltori veneti e veronesi perché a rischio ci sono migliaia di aziende agricole. Del resto, la cimice asiatica è un flagello come la Xylella in Puglia. Sono queste, in sintesi, le tematiche emerse all’incontro organizzato da Coldiretti Verona “Cimice asiatica, nuova calamità per le imprese agricole” ieri a Castagnaro. “Questo incontro così partecipato dimostra il forte interesse per la gravità della situazione causata dalla cimice asiatica all’agricoltura veronese e veneta – ha precisato Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Verona – Il documento proposto da Coldiretti è stato peraltro sottoscritto già da numerosi comuni della provincia di Verona. Noi continueremo a tenere alto l’interesse e a interloquire con le Istituzioni per trovare soluzioni urgenti”. “A livello nazionale si attende urgentemente il via libera alla vespa samurai nemica naturale della cimice ma, nel frattempo – ha concluso Salvagno – è necessario colmare questo arco di tempo con sostegni adeguati, come un congruo sostegno economico all’installazione delle reti anti insetto, per consentire alle aziende agricole di sopravvivere all’assedio del pericoloso insetto“. Manuel Benincà, capo area Ambiente e Territorio Coldiretti Veneto, ha illustrato il documento di Coldiretti con le proposte alle Istituzioni per gli interventi urgenti. Gianluca Fregolent, Direzione Agroambiente, caccia e pesca Regione Veneto ha ricordato che la Regione ha stanziato finora tre milioni di euro ma ora si attende l’intervento del Governo e dell’Unione Europea. “La Regione – ha aggiunto il funzionario -vuole anche dare vita a un coordinamento tra tutti i tecnici per rendere il lavoro di contrasto alla cimice asiatica più veloce ed efficace”. Luca Casoli, direttore Consorzi Fitosanitari di Reggio Emilia e di Modena ha fatto un intervento, evidenziando che “i parassitoidi, in primis la vespa samurai, dal 2014 è passata dal 2% di parassitizzazione al 16% valutato recentemente”.