Ciclista illuminato, la crescita è lenta. I dati della rilevazione Fiab sull’uso delle luci in città Il 34% dei ciclisti è ancora privo di ogni dispositivo luminoso. Sottovalutato il rischio

L’edizione 2024 dell’iniziativa Ciclista Illuminato, iniziata nel 2011, in cui Fiab Verona ogni autunno, col buio, misura l’uso delle luci da parte dei ciclisti urbani, conferma la tendenza delle ultime edizioni con una unica variante. La conta si è svolta il 5 novembre dalle 17.20 alle 18.50 in quattro varchi della città (Castelvecchio, ponte della Vittoria, stazione, Saval). Sono stati contati 1.064 passaggi, sostanzialmente uguali ai 1041 del 2023. La variante è che continua la, purtroppo lenta, crescita della categoria dei “quasi illuminati”, ovvero dei ciclisti dotati di entrambe le luci ma non dei catarifrangenti ai raggi (peraltro difficilmente rilevabili dai volontari) che dal 25,9% della rilevazione 2011, in tredici anni sono saliti al 33,6%. Assieme al 13,3% dei perfettamente illuminati, rappresentano il 47% del campione. Nel 2011 erano soltanto il 28%. Sul fronte negativo Il 34,4% dei ciclisti è ancora privo di ogni dispositivo luminoso, il 18,7% ha soltanto una luce o i catarifrangenti ai raggi o il giubbino riflettente, insieme fanno il 53%. Qui i dati sono invariati rispetto ai precedenti 6 anni, eravamo comunque partiti da un 71.7% del 2011, quasi 3 spenti per uno illuminato, ora siamo alla quasi parità. Ricordiamo che Il giubbino riflettente è obbligatorio solo in ambito extraurbano o in galleria. “Intanto – si legge in una nota di Fiab – ci piace pensare che le nostre azioni siano uno dei vettori di questo lento ma costante miglioramento, ma essere “quasi in regola” non è sufficiente. Preponderante è ancora la sottovalutazione del rischio e l’approccio lassista alle regole. Fra le bici più in regola ci sono ovviamente quelle del bike sharing e le ebike che escono di fabbrica con tutto a posto, ecco perché “la differenza la fa anche il mezzo”. Dall’altra parte, ci sono gli utenti delle MTB. Purtroppo le bici possono essere vendute senza luci, infatti i ciclisti più spenti sono proprio quelli che usano le MTB che all’origine non hanno niente o quasi. Segnaliamo, come sempre, che anche molti ciclisti che dispongono di buone bici da città stante il fenomeno dei furti preferiscono usare vecchie bici. Teniamo conto che spesso le luci vengono rubate alle bici parcheggiate. Questo purtroppo è il quadro della situazione. Abbiamo contato anche i monopattini in leggero calo 141, nel 2023 erano 174. Sono comunque un 13% rispetto alle bici con punta del 25% in zona stazione. Empiricamente un 83% è illuminato e un 17% no; Riteniamo comunque che siano quasi tutti dotati di luci fisse dal costruttore, perlomeno sicuramente quelli a noleggio. Questo il quadro in 14 anni di rilevazioni: la morale? Bisogna continuare a lavorare e ad insistere, istituzioni comprese, soprattutto con i più giovani perché un ciclista illuminato è una persona in regola con la legge e più sicura per sè e per gli altri. E visto che siamo a Natale un suggerimento per addobbi e regali: qualche luce in meno sull’albero e qualche luce in più per la bici sotto l’albero”.