Aumento dei costi energetici, redditività delle aziende, fauna selvatica, consumo del suolo, bioeconomia, sostenibilità. Sono le priorità elencate da Andrea Lavagnoli, confermato presidente provinciale di Cia – Agricoltori Italiani nell’assemblea che si è svolta all’hotel Leon d’Oro alla presenza del direttore regionale Maurizio Antonini e di quello provinciale Marta Turolla, e dei presidenti Francesco Spada (Agia – giovani), Laura Ferrin (Anp – pensionati) e Michela Brogliato (Donne in Campo).
Lavagnoli, ha tracciato un bilancio del suo primo mandato indicando tra gli obiettivi raggiunti il ricambio generazionale all’interno dell’organizzazione, l’ingresso nel Consiglio della Camera di Commercio e l’impegno per il nuovo contratto collettivo con occhio di riguardo all’emergenza pandemica. “ La sfida che ci attende nel prossimo futuro è di dare supporto alle aziende agricole, che devono tener conto sempre più dell’evoluzione geopolitica in ambito internazionale, che ha effetti rilevanti sulla nostra agricoltura – ha detto Lavagnoli -. Si pensi all’aumento dei costi energetici, che altro non sono che la conseguenza dello scontro tra Nato e Russia, o alla lievitazione dei prezzi dei cereali che dipende dall’accaparramento di alcuni Stati per i loro stoccaggi. La chiusura di alcuni mercati, per ragioni politiche attuate dall’Ue, finisce per condizionare pesantemente alcuni settori, come il vino e l’ortofrutta, che avevano fatto del rapporto con i mercati esteri il loro punto di forza. Una nuova opportunità può essere data dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto per dare agli agricoltori strumenti per stare sul mercato come l’agricoltura di precisione, l’innovazione applicata alle attrezzature agricole o l’utilizzo dei microrganismi nella lotta di contrasto ai parassiti. Occorre però più unità con le altre organizzazioni, costituendo un coordinamento stabile che faccia convergere istanze chiare e unitarie alla politica, dal problema della fauna selvatica al tema delicato del consumo del suolo”.
Concetti ribaditi dal direttore regionale Maurizio Antonini. Infine il direttore scaligero Marta Turolla ha ricordato il lavoro svolto, negli anni di pandemia, per il ricambio generazionale e i corsi formazione: “Il New Green Deal, nuovo patto per il verde, che caratterizzerà l’azione del Psr e del Pnrr vedrà per la sua applicazione i giovani agricoltori al centro nelle nuove pratiche di coltivazione e allevamento – ha spiegato -. Dobbiamo quindi puntare su persone professionalmente preparate, in grado di comprendere a fondo il linguaggio tecnico e le sue applicazioni tecnologiche in ogni ambito. Solo così si potrà incidere sulle dinamiche riguardanti l’agricoltura”.