Gia’, come si dice in questi casi, un po’ di Fresco fa bene. Benissimo. E non solo per il termometro impazzito di questi giorni. C’è un altro termometro impazzito (da tempo) ed è quello del calcio. Ultimo esempio, storia di ieri, la scomparsa del ChievoValpo, squadra femminile di serie A. Proprio nell’estate ruggente di Bonansea e compagne, se ne va una squadra che ha fatto storia. Beh, in questo calcio impazzito, dove il Chievo annaspa, l’Hellas cerca (finalmente) stabilità in serie A, c’è una “terza via” che merita attenzione. Si chiama Virtus, terza via ma prima ancora. terza squadra di Verona tra i prof del calcio. Date un’occhiata in giro, quante città possono dire altrettanto? Bene, la Virtus, ripescata in serie C, indica a tutti una strada. Un modo di essere. Una filosofia. Quella che Gigi Fresco, l’uomo che l’ha costruita, guidata, plasmata, riveduta e corretta, ha applicato da tempo. Gigi Fresco, della Virtus, è presidente e allenatore, ma questo è pure riduttivo. Se una società e una squadra possono avere un’anima, quella ha il “fisicone” robusto e il faccione allegro di Gigi Fresco. Naïf solo all’apparenza, anticonformista il giusto, controcorrente spesso più nella forma che nella sostanza. Uno che, se gli telefoni, può rispondere a un’intervista anche durante un allenamento. Uno che, se qualcosa non gli va, ti chiama anche un’ora prima della partita. Uno che ti racconta sogni ma non vende fumo. “Magari, un giorno saremo pure in B” dice col sorriso contagioso e con quell’aria “un po’ così” che tira in Borgo Venezia. Di lui senti spesso dire “…però, dovrebbe prendere un allenatore”. Poi vai a vedere e scopri che ha vinto tutti campionati dalla Seconda categoria in su. Che a Coverciano , sui banchi di “scuola”, s’e fatto voler bene da tutti e stimare ancora di più. Perché Gigi Fresco sa di calcio e di vita, di schemi e di uomini, come ha sempre dimostrato pensando al sociale, “…perché il calcio – dice – non è che una parentesi”. A uno come lui non puoi non voler bene, basta guardare un po’ più in là, oltre la superficie. Per questo, anche giocatori di grande passato, scelgono spesso la Virtus. Perché Gigi Fresco (chissà se lo chiamano ancora Gigi o se la serie C ha suggerito il classico mister…) e’ uno che fa le cose per bene, ma il pregio di non tirarsela troppo, di non prendersi mai troppo sul serio. E quando lo ascolti, ti dà sempre l’idea, affascinante, di quel grano di sana follia che non guasta mai. Sarà per questo, forse, che la sua Virtus piace, che la sua Virtus vola. Sarà per questo che un po’ di Fresco fa bene a tutto il calcio impazzito e avvelenato di oggi. Dove il Palermo salta per aria, il Foggia pure, giusto per stare alle ultime “grandi” di un calcio che fu. Sarà per questo che Fresco e più che mai, per tutti, la boccata d’aria che ci vuole…