Ambulatori, medici, ospedali, tabaccai, farmacie, treni, bar, ora anche ristoranti: le aggressioni, le risse, le scazzottate ormai non conoscono confini e il perimetro dell’aggressività di allarga sempre di più. Ma cosa sta accadendo? E’ un problema di educazione? Premesso che l’educazione civica è da tempo materia insegnata a scuola e che la scuola non può essere il contenitore di tutto e il sostituto di ogni istituzione, il problema investe in particolare i giovani, le baby gang. Quindi, le famiglie che devono riprendere, come ha detto spesso don Antonio Mazzi che riceverà giovedì sera il premio Maraja del Rotary Club Verona est al Vittorio Emanuele di piazza Bra, il loro ruolo educativo e formativo nei confronti dei figli. Come spesso dice il fondatore di Exodus, i genitori amici non servono, anche il genitore deve riprendere il proprio ruolo vero ed esigere rispetto come educatore. Nel frattempo che fare? Il presidente di Confcommercio, Paolo Arena, non nasconde la preoccupazione a fronte dei tanti casi gravi che si sono registrati nel settore commerciale, dalle farmacie ai bar, dai ristoranti alle tabaccherie. Per non parlare dei mezzi di trasporto a volte in preda a veri e propri bulli. “Alla luce di quanto avvenuto e dopo essermi confrontato anche con il questore Massucci, l’unica arma a disposizione che abbiamo e che si è rivelato utile, è il Daspo. Purtroppo abbiamo un sistema giudiziario per cui, anche se ti arresto oggi per un reato, ti devo rimettere in libertà a piede libero per cui torni a delinquere, oppure riesco a darti una punizione con processo tra due anni. Quello che serve invece, è l’immediatezza della punizione”. Da qui la proposta, anche provocatoria, che va oltre il Daspo. “Io credo che prendendo esempio da altri Paesi, si debba introdurre in Italia la cella di sicurezza.Se si potesse creare subito un deterrente, aggiunge Paolo Arena presidente di Confcommercio, “per alcuni reati sarebbe utile prevedere che il colpevole, arrestato in flagranza,passasse ua notte in cella: una reazione immediata da parte dello Stato farebbe capire che le regole si rispettano”. L’esempio secondo Arena, c’è già: “Il Codice della strada prevede, in casi gravi, il ritiro immediato della patente e quindi te ne torni a casa a piedi. Così non sarebbe diverso prevedere che a fronte di reati commessi per esempio in preda all’alcol, si passi una notte in cella per smaltire i fumi e capire cosa si è combinato. Sarebbe anche una macchia sulla propria onorabilità e credibilità che incrinerebbe anche la rispettabilità sociale. Una persona ci penserebbe bene…”. Il disagio sociale è in aumento? “Senza dubbio, lo verifichiamo tutti i giorni: il post panedmia e la crisi economia portano manifestazioni di aggressività e disagio, dalle rapine alle risse. Abbiamo le contromisure, ma ci vuole la sanzione immediata. E si può allargare l’utilizzo del Daspo”. E il questore Massucci già varie volte ha sottolineato che è importante far capire che esistono delle conseguenze ai comportament sbagliati. E il Daspo va in questo senso: la paura delle conseguenze immediate è un deterrente.