“Ci può essere una reazione allergica”. Il giorno dopo i primi vaccini: le osservazioni degli studiosi “I ricercatori in laboratorio per capire cosa può determinare eventuali conseguenze”

I ricercatori stanno esaminando la potenziale causa all’origine delle reazioni allergiche al vaccino anti-Covid messo a punto da Pfizer e BioNTech: si tratterebbe del polietilenglicole, conosciuto anche come Peg. Al 19 dicembre, secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention, gli Stati Uniti hanno registrato sei casi di reazioni allergiche al vaccino su 272.001 dosi somministrate. Parallelamente, due episodi di anafilassi si sono verificati anche nel Regno Unito.
In un comunicato, Pfizer ha fatto sapere che “monitorerà attentamente tutte le segnalazioni indicative di gravi reazioni allergiche a seguito della vaccinazione”. La societá ha aggiunto che le sue indicazioni sulla somministrazione del vaccino informano che “un trattamento medico appropriato e la supervisione medica dovrebbero essere sempre prontamente disponibili in caso di un raro evento anafilattico a seguito della somministrazione del vaccino”.
I ricercatori puntano il dito contro il Peg come presunta causa delle reazioni, anche se le autoritá sanitarie hanno dichiarato che stanno ancora indagando sugli episodi e pianificano di esaminare ulteriormente la questione. Il composto si trova in altri farmaci e viene considerato in rare occasioni come causa di reazioni anafilattiche.
“Anche se si tratta solo di un’ipotesi ancora, è noto che uno dei componenti che è presente in entrambi i vaccini – il polietilenglicole – può essere associato, anche se in modo insolito, a reazioni allergiche”, aveva dichiarato Peter Marks, direttore di il Centro per la valutazione e la ricerca sui prodotti biologici della Food and Drug Administration, in una conferenza stampa del 18 dicembre.
“Quello che stiamo imparando ora è che quelle reazioni allergiche potrebbero essere un pò piú comuni di quanto pensassimo, perché le persone vengono esposte al polietilenglicole in varie preparazioni farmaceutiche”, aveva commentato Marks, aggiungendo che la Fda intende monitorare anche le somministrazioni del vaccino di Moderna da “molto da vicino” poichè entrambi i preparati contengono il composto.