Spaccio di droga e pregiudicati. Il Questore di Verona ha decretato la sospensione per 15 giorni della licenza per la conduzione dell’esercizio pubblico “Bar Tusci” sito in Stradone Santa Lucia 5. La decisione nasce nell’ambito dell’attività di prevenzione, controllo del territorio e monitoraggio dei locali pubblici veronesi svolta dalla Polizia di Stato per contrastare i fenomeni di criminalità, ai sensi dell’articolo 100 del T.U.L.P.S.
Ieri mattina, gli agenti della Divisione Polizia Sociale e dell’Immigrazione hanno notificato il provvedimento di sospensione in seguito ai numerosi controlli effettuati dai poliziotti nel mese di luglio, dai quali è emerso che il locale costituisce abituale ritrovo di persone dedite al compimento di attività illecite, perlopiù gravate da precedenti penali e di polizia: diversi e a più riprese sono stati i sequestri di sostanza stupefacente.
Proprio lo scorso 14 luglio, gli agenti della Volanti hanno arrestato un avventore di origine nigeriana per detenzione illecita di sostanze stupefacenti, oltre che per resistenza a pubblico ufficiale, violenza e lesioni: durante il controllo da parte dei poliziotti, infatti, l’uomo si era scagliato violentamente contro gli stessi procurandogli lesioni giudicate guaribili in due giorni.
Ancora, dalle ulteriori verifiche condotte sulle persone presenti al bar, è emerso che 26 di queste erano pregiudicate proprio per spaccio di sostanze stupefacenti: tra gli avventori, in particolare, una cittadina di nazionalità nigeriana che era già stata arrestata nel 2019 perché trovata in possesso di oltre 375 grammi di cocaina suddivisa in ovuli.
Il provvedimento adottato, che segue a quello del 1 luglio con cui è stata disposta la chiusura per un mese del Bar New Generation – altra attività commerciale frequentata da pluripregiudicati nel territorio veronese – si inserisce all’interno del progetto sicurezza voluto fortemente dal Questore, che pone al centro dell’attenzione l’area della Stazione e le zone immediatamente limitrofe, collettrici di stranieri, per lo più irregolari sul territorio nazionale, che vivono di microcriminalità e dai proventi della loro attività delittuosa.