La 19ª edizione di ArtVerona si è conclusa registrando un risultato positivo a livello di pubblico specializzato e critica. La manifestazione, che ha visto la presenza di 130 gallerie, 16 spazi sperimentali e di ricerca, 15 espositori per l’editoria e i servizi per l’arte, 9 giovani gallerie emergenti, 5 spazi istituzionali, 4 artist-run space, il coinvolgimento nei format di curatori nazionali internazionali, 10mila collezionisti invitati e 700 ospitati in città, ha riscontrato un’ottima partecipazione di appassionati e di collezionisti d’arte moderna e contemporanea.
Notevole interesse hanno riscosso le numerose iniziative in città, con il coinvolgimento dei partner di ArtVerona: Fondazione Cariverona con la mostra TOMORROWS – A Land of Water a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti, i Musei Civici di Verona per la mostra Mario Merz. Il numero è un animale vivente, a cura di Patrizia Nuzzo e Stefano Raimondi e il Comune di Verona per Attraverso Veronetta.
Molto apprezzati anche gli eventi che hanno valorizzato gli spazi e realtà dei quartieri cittadini e del territorio circostante, le visite guidate, lo sguardo sul patrimonio delle collezioni private non facilmente visibili al pubblico, che gli ospiti della fiera hanno avuto l’occasione di conoscere meglio in questi tre giorni, a riprova di come ArtVerona sia sempre più incline ad allargare il proprio bacino di influenza e ad abbracciare interlocutori nuovi, desiderosi di conoscere l’arte contemporanea e di farsi portatori del suo messaggio.
Le opere esposte nella manifestazione, diretta per il quinto e ultimo anno da Stefano Raimondi, con la vicedirezione artistica di Elena Forin, sono state attentamente selezionate in un’ottica di qualità e originalità delle proposte. Ed è sotto questo segno che ArtVerona si appresta a continuare il suo percorso, ma anche a rinnovarlo, puntando su nuovi fruttuosi coinvolgimenti e iniziative.
Per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: «ArtVerona 2024 ha confermato l’alto livello qualitativo delle proposte espositive e dei progetti collaterali, che anno dopo anno consolidano la stretta alleanza tra la fiera e le imprese, le istituzioni e il tessuto culturale del territorio e della città. Con questa 19ª edizione, termina il mandato quinquennale del direttore artistico Stefano Raimondi. Veronafiere e tutto il team di ArtVerona lo ringraziano per l’importante lavoro svolto in questi anni. Il suo apporto è stato fondamentale nel rafforzamento della progettualità della manifestazione, grazie anche al coinvolgimento di alcuni dei più grandi artisti internazionali di oggi, tra i quali Peter Halley, Giulio Paolini, Paola Pivi e Ugo Rondinone».
Veronafiere coglie l’occasione per comunicare che la prossima direzione artistica di ArtVerona sarà individuata da una commissione selezionatrice attraverso un bando che verrà pubblicato nei prossimi giorni.
Quest’anno, in fiera, grande successo ha riscosso il Red Carpet firmato da Ugo Rondinone, uno dei maggiori artisti internazionali del nostro presente. L’opera, intitolata the rainbow brick road, promossa da ArtVerona e resa possibile grazie alla partnership con Aquafil S.p.A. e la società di produzione OBJECT CARPET GmbH (Denkendorf, Germania), ha trovato nel tema dei diritti civili nel nostro paese il suo messaggio più forte ed incisivo. Il tappeto di oltre 400 mq, completamente realizzato in fibre riciclate, collocato all’ingresso della fiera, ha accolto e affascinato, con la sua potente immagine, i visitatori di ArtVerona.
I premi di questa edizione hanno visto la partecipazione di ben 16 realtà, a partire dallo storico fondo di Veronafiere A Disposizione, che ad oggi conta 25 opere in collezione, e l’ingresso di nuovi interlocutori hanno contribuito a ribadire e rafforzare sempre più l’importanza del binomio tra arte e impresa, in un’ottica di promozione, sostegno e supporto concreto al lavoro degli artisti.
Per il format Habitat, ArtVerona è stata orgogliosa di promuovere due progetti veramente speciali: in fiera, l’esposizione completa della collezione degli Zerbini di Fabio Mauri, realizzati a più riprese dall’artista dal 1995 al 2009 ed esposti per la prima volta tutti insieme in collaborazione con lo Studio Fabio Mauri di Roma. Alla GAM Achille Forti, la monografica dedicata a Mario Merz, Il numero è un animale vivente, a cura di Patrizia Nuzzo e Stefano Raimondi, allestita fino al 30 marzo 2025. Un grande progetto, nato in collaborazione con la Fondazione Merz di Torino, che si è posto come un momento di ulteriore studio e approfondimento del lascito culturale e artistico del maestro.