Niente da fare, tutto rinviato ai…supplementari e chissà quando si giocheranno. Così, quello che era stato definito il giorno più lungo del Chievo, in realtà è diventato il giorno più…inutile.
Come ricorderete, infatti, qualche settimana fa era stata sospesa la sentenza del TAR che prevedeva l’esclusione del Chievo dai campionati professionistici italiani, e ieri era attesa la sentenza del Consiglio di Stato in merito: niente di fatto, ancora tutto in sospeso.
Come infatti si legge nel dispositivo, “non può – allo stato – il Collegio, in quanto parzialmente ricusato, pronunciarsi su alcun aspetto dell’istanza cautelare e quindi anche sulle statuizioni e la perdurante efficacia del decreto presidenziale” .
In parole povere, il Chievo, attraverso i suoi legali, aveva presentato un “interpello” che chiedeva la ricusazione di parte del Collegio giudicante, in quanto già presente (e avverso) in altri gradi di giudizio. La Corte ha accolto la richiesta, tutto rinviato, comprese le speranze del Chievo e di Luca Campedelli, che a questo punto, sempre più, diventano soprattutto economiche. La questione sportiva sembra davvero chiusa per sempre.